Ceccano/L’Asl promette nuovi
servizi L’ospedale ha bisogno di
macchinari: chiesti fondi ai Comuni vicinidi CLEMENTE RINALDI
Uno dei proverbi più
conosciuti afferma che "l'unione fa la forza". Debbono pensarla proprio così a
Ceccano e nei paesi del circondario, tanto da creare un "consorzio". Lo scopo?
L'acquisto di attrezzature specialistiche da destinare all'ospedale Santa Maria
della Pietà. Un'azione di supporto, dunque, all'attività "istituzionale" della
Asl. L'ex psichiatrico nel corso degli ultimi anni è stato sottoposto ad una
completa ristrutturazione, per una spesa di circa 15 miliardi delle vecchie
lire. Ora si aspetta solo che diventi operativo il piano sanitario regionale e
di sapere con precisione quali servizi verranno attivati nel nosocomio di
località Borgata. Intanto da Ceccano è partita l'idea di una raccolta di fondi
intercomunale. D'altra parte, sono o non sono i sindaci le massime autorità
sanitarie cittadine? «Ho incontrato i colleghi dei paesi limitrofi - fa sapere
il sindaco ceccanese Antonio Ciotoli (Sdi) - trovando subito sostegno
all'iniziativa. Non credo che sarà un problema racimolare, come primo obiettivo,
200-250 mila euro. Cosa vorremmo acquistare? Macchinari utili per la diagnostica
e la prevenzione. Ad esempio una Tac, un endoscopio». Non è escluso il
coinvolgimento, al fianco delle Amministrazioni locali, anche delle più
importanti realtà economiche e commerciali della zona. Prima della riforma,
Ceccano era il capofila della Usl/Fr 5, comprendente diversi paesi (Castro dei
Volsci, Vallecorsa, Amaseno, Giuliano di Roma, Villa Santo Stefano) e un bacino
di utenza di quasi 50 mila persone. Il futuro del Santa Maria della Pietà
rappresenta anche l'oggetto di un'interrogazione che il consigliere regionale
Francesco De Angelis (Ds) ha rivolto al presidente della giunta e all'assessore
alla Sanità. L'esponente della Quercia chiede di sapere quali iniziative sono in
vista per l'apertura definitiva dell'ospedale di Ceccano e se non si ritiene
opportuno dotare la struttura «di un reparto di chirurgia collegato al pronto
soccorso e di un reparto di medicina con almeno trenta posti letto anziché i
quattordici previsti». De Angelis inoltre sollecita gli amministratori regionali
«ad attivarsi immediatamente per far rientrare nel presidio tutto il personale
trasferito in precedenza ad Alatri con l'intero reparto di ortopedia». Il
consigliere ricorda che Ceccano disponeva nel 1990 di centotrenta posti e che
adesso si rischia di far nascere un ospedale con solo cinquantacinque letti e
senza un vero e proprio reparto di emergenza.
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