E il primo cittadino chiede
subito a Scittarelli un impegno affinché la seconda Asl
venga assegnata a Sora di PASQUALE MAZZENGA
Patti chiari,
amicizia lunga. A Sora è ormai in atto il dibattito sulla creazione di una nuova
provincia del Basso Lazio, ma già si mettono i puntini sulle "i" in vista di un
possibile accordo con la città martire.
Gli incontri tra il Sindaco di
Sora, Ganino, e quello di Cassino, Scittarelli, ci sono già stati, ma di
definitivo non ci sarebbe ancora nulla. «Il confronto è sempre utile - precisa
il Primo Cittadino di Sora - su questo tema così importante non potevamo tirarci
indietro, ma deve essere chiaro a tutti che non spetta certo a noi prendere
decisioni definitive. Sono scelte che devono venire dalla base e su cui, tra
l'altro, c'è bisogno del conforto dell'intero territorio». In tal senso Ganino
ha organizzato per giovedì un incontro con tutti i colleghi della zona. La
riunione si terrà nella sede municipale sorana e sembra che già tutti i Sindaci
del comprensorio abbiamo confermato l'interesse per l'iniziativa e la
partecipazione. «Cassino ci propone ora un discorso bipolare - continua Ganino -
e teoricamente potrebbe anche andarci bene, ma è evidente che, alle
dichiarazioni di intenti, bisogna far seguire i fatti». A questo proposito il
Primo Cittadino di Sora avanza immediatamente una proposta concreta che a suo
avviso dovrebbe servire per verificare la "buona fede" degli interlocutori.
«Potrebbero essere tanti gli aspetti su cui confrontarci, restando però solo
nella teoria - precisa il Sindaco di Sora - c'è invece un argomento che
interessa tutti da vicino, soprattutto nel sorano, e su cui un'intesa tra Sora e
Cassino potrebbe dare i suoi frutti. Mi riferisco alla creazione della seconda
Asl in provincia di Frosinone. Se ne parla da tempo, se ne erano ipotizzate
addirittura tre, con la principale su Frosinone e con le altre due su Cassino e
Sora. Probabilmente arrivare a questo numero di Aziende Sanitarie è più
complicato, ma su due, specialmente, se Sora e Cassino dovessero far fronte
comune, le speranze aumenterebbero, ma a quel punto un segnale importante da
parte della città martire sarebbe quello di favorire Sora». A questo punto
bisognerà attendere le reazioni da Cassino, ma è evidente che le risposte non
potranno essere vaghe. Dal tono delle repliche si capirà esattamente se Cassino
è davvero disponibile a rinunciare a quella egemonia che fino ad oggi le ha
impedito di aggregare sul progetto della provincia del Basso Lazio realtà
territoriali diverse, come quelle del sorano e del sud pontino. Quest'ultima
area sembra ormai aver abbandonato in maniera definitiva la possibilità di
staccarsi da Latina per preferire Cassino e difficoltà esistono anche nell'area
di Sora, dove però non manca lo scontento anche nei confronti dell'attuale
capoluogo, apparentemente più interessato ad altre aree che non ai centri della
Valle del Liri e di Comino.
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