Ospedale/Accuse dai
pazienti Dialisi: il reparto non va, e i
privati ringraziano
E' bufera sul reparto dialisi dell'ospedale "Umberto I" di Frosinone. Molti
pazienti, infatti, protestano per i disservizi cui sono continuamente sottoposti
e si scagliano contro chi gestisce tale reparto, il dottor Franco Scaccia. Anzi
vanno oltre e spiegano perché tale centro non funziona come dovrebbe. «Da quando
è stato autorizzato un centro di dialisi privato nel capoluogo, l’Euronefro, - scrivono alcuni pazienti -
il centro pubblico ha iniziato la sua inarrestabile discesa e continua a
rifornire i pazienti del centro privato». «La dialisi dell'ospedale ha 16
reni artificiali (macchine per dialisi) che possono funzionare per quattro turni
al giorno ed è quindi capace di trattare 64 pazienti. Invece ne tratta solo 40
in quanto il primario è riluttante a far funzionare a pieno regime il centro».
«Sono tutte falsità - ribatte visibilmente seccato il dottor Franco Scaccia
- in quanto il centro da me diretto viaggia a massimo regime. Abbiamo 10 posti
letto e i turni, che sono quattro, non permettono più di 40 pazienti al giorno.
Ci sono liste di attesa lunghe, quindi non possono assolutamente accusarmi di
non far funzionare il centro pubblico a regime». Il vero problema, secondo i
pazienti di dialisi, è solo quello economico: «Ogni paziente - continuano -
quando si sottopone a dialisi, costa all'Azienda sanitaria 160 euro. Le sedute
sono 12 al mese, quindi 1.920 euro che per l'intero anno fanno 23.040 euro.
Moltiplicato per i 20 pazienti che sono andati al centro privato e che, invece,
potevano essere curati all'ospedale, fanno 460.800 euro. Volete vedere che il
vero problema sta proprio qui?» «A queste accuse non intendo rispondere -
conclude il dottor Franco Scaccia- sono tutte falsità e denuncerò quanti
continueranno a calunniare il mio operato». Al di là di tale aspetto, sono
molte altre le lamentele: «Il reparto è gestito male - dichiara Antonio Ricci
vice segretario regionale dell'Aned nonché paziente all'ospedale Umberto I - in
quanto mancano medicine fondamentali quali l'Idropoitina che aumenta i globuli
rossi e la il Carnitene che ci consente di recuperare la carnetina che si perde
durante la dialisi. Gli infermieri sono solo tre su 10 pazienti: ne servirebbero
almeno altri due. Anche i medici sono sotto organico. A tutto questo, poi, si
deve aggiungere l'incapacità di qualche responsabile che non ha nemmeno il
giusto tatto per confrontarsi con noi malati».
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