Cronaca di Frosinone

Mercoledì 15 Gennaio 2003
Ospedale/Accuse dai pazienti
Dialisi: il reparto non va, e i privati ringraziano

E' bufera sul reparto dialisi dell'ospedale "Umberto I" di Frosinone. Molti pazienti, infatti, protestano per i disservizi cui sono continuamente sottoposti e si scagliano contro chi gestisce tale reparto, il dottor Franco Scaccia. Anzi vanno oltre e spiegano perché tale centro non funziona come dovrebbe. «Da quando è stato autorizzato un centro di dialisi privato nel capoluogo, l’Euronefro, - scrivono alcuni pazienti - il centro pubblico ha iniziato la sua inarrestabile discesa e continua a rifornire i pazienti del centro privato».
«La dialisi dell'ospedale ha 16 reni artificiali (macchine per dialisi) che possono funzionare per quattro turni al giorno ed è quindi capace di trattare 64 pazienti. Invece ne tratta solo 40 in quanto il primario è riluttante a far funzionare a pieno regime il centro».
«Sono tutte falsità - ribatte visibilmente seccato il dottor Franco Scaccia - in quanto il centro da me diretto viaggia a massimo regime. Abbiamo 10 posti letto e i turni, che sono quattro, non permettono più di 40 pazienti al giorno. Ci sono liste di attesa lunghe, quindi non possono assolutamente accusarmi di non far funzionare il centro pubblico a regime».
Il vero problema, secondo i pazienti di dialisi, è solo quello economico: «Ogni paziente - continuano - quando si sottopone a dialisi, costa all'Azienda sanitaria 160 euro. Le sedute sono 12 al mese, quindi 1.920 euro che per l'intero anno fanno 23.040 euro. Moltiplicato per i 20 pazienti che sono andati al centro privato e che, invece, potevano essere curati all'ospedale, fanno 460.800 euro. Volete vedere che il vero problema sta proprio qui?»
«A queste accuse non intendo rispondere - conclude il dottor Franco Scaccia- sono tutte falsità e denuncerò quanti continueranno a calunniare il mio operato».
Al di là di tale aspetto, sono molte altre le lamentele: «Il reparto è gestito male - dichiara Antonio Ricci vice segretario regionale dell'Aned nonché paziente all'ospedale Umberto I - in quanto mancano medicine fondamentali quali l'Idropoitina che aumenta i globuli rossi e la il Carnitene che ci consente di recuperare la carnetina che si perde durante la dialisi. Gli infermieri sono solo tre su 10 pazienti: ne servirebbero almeno altri due. Anche i medici sono sotto organico. A tutto questo, poi, si deve aggiungere l'incapacità di qualche responsabile che non ha nemmeno il giusto tatto per confrontarsi con noi malati».