Si presenta di notte (intorno alle 23) a casa sua per far medicare la sorella ustionata dall’acqua bollente. Ma il dottore lo rimanda al pronto soccorso dell’ospedale di Alatri: «Il mio studio non è attrezzato per questo, vada al pronto soccorso, le forniranno un’assistenza migliore», gli risponde con garbo.
L’uomo insiste e offende il medico per telefono. Poi un quarto d’ora di pace. Alle 23.15 il suono del citofono sveglia di nuovo la famiglia del medico di Alatri: «Lei deve soccorrere mia sorella, sta male. Se non lo fa, spezzo le gambe a lei, sua moglie e i suoi figli». E giù insulti, minacce, ingiurie: «Tanto so chi siete, se vi incontro in giro vi ammazzo di botte».
La storia finisce con due donne che alle 23.30 vanno a scusarsi dal medico per le parole offensive che gli sono state rivolte, ma G. P. (il dottore) decide comunque di denunciare G. T. ai carabinieri della compagnia di Alatri. Gli uomini del tenente Ciro Piscopo aprono così le indagini su G. T. ipotizzando i reati di ingiurie e minacce.