«Ormai il 70% delle ricette le scriviamo al computer, proprio per far sì che siano comprensibili a tutti i pazienti». Ricette in cirillico vergate a mano. Pagine che sembrano un quadro astratto. Dosaggi indecifrabili: finalmente si cambia, anche in campo medico. Dopo che il Comune di Sant’Elia ha spedito un funzionario ad un corso per scrollarsi di dosso il burocratese anche tra i medici di base è partita la rivoluzione. «Cinque anni fa scrivevo ogni ricetta a mano - afferma Caterina Pizzutelli, del sindacato dei medici di base Snami - Ora la tecnologia è entrata nei nostri studi. La maggior parte dei colleghi prepara le ricette al computer, così non ci sono più misteri per il paziente. E quando visito a domicilio, tranne che in casi urgenti, consiglio di passare a ritirare la ricetta il giorno dopo in studio, così la trova fresca di stampante. E molti camici bianchi stanno facendo altrettanto». Ma un altro problema è quello dei termini tecnici. L’Osservatorio regionale, in concertazione con i sindacati dei medici, stanno studiando un nuovo glossario, che sarà pronto a breve, per uniformare la terminologia.