Cassino/Per la diatriba Asl-
imprese Nuovo ospedale, si allungano i
tempi e l’Ulivo accusadi DOMENICO TORTOLANO
Si annunciano tempi
lunghi per la consegna del nuovo ospedale di Cassino in costruzione nell'ex
vivaio della Forestale in via San Pasquale a Cassino per una spesa complessiva
di circa 50 milioni di euro. Infatti continua dall'estate scorsa lo scontro fra
l'Asl e le ditte costruttrici (Consorzio Ati) sulla perizia di variante al
progetto generale resosi necessaria per alcune modifiche strutturali in corso
d'opera. A lanciare l'allarme sui ritardi è un medico, il consigliere comunale
dell'Ulivo, Gianfranco Petrillo, il quale in una nota ripercorre l'iter della
diatriba. " Il sindaco - scrive Petrillo- non è mai riuscito a portare in comune
il Commissario dell'Asl Domenico Stalteri affinché relazionasse sullo stato
della nostra sanità e sui lavori di costruzione del nuovo ospedale. Dopo le
nostre critiche sulla variante generale del progetto, che per noi non doveva
essere inviata al Nucleo di Valutazione Regionale, ancora non si è addivenuti
alla fine di questa vicenda nonostante la presenza di rappresentanti locali in
Regione."
Il progetto di variante fu approvato dall'Asl il 5 aprile dello
scorso anno e trasmesso, per conoscenza in Regione, ma dall'azienda sanitaria
qualche dirigente decise, impropriamente, di risottoporlo al Nucleo regionale di
Valutazione. E così dopo 9 mesi il 18 dicembre scorso quest'organismo di
controllo ha ritenuto la variante "coerente con il progetto originale". "La
regione - spiega Petrillo- ha dato ragione a chi, come noi, riteneva questo
passaggio solo una perdita di tempo. Sembrerebbe di poco conto ma sta creando
un'intollerabile diatriba tra l'Asl e l'ATI, ditta incaricata dei lavori.
Infatti quest'ultima ritiene che il giorno d'approvazione della variante sia da
considerare il 18 dicembre e non il 5 aprile 2002 come sostiene l'Asl, e
pertanto dopo aver boicottato ben due incontri con i responsabili aziendali, il
20 dicembre ha rifiutato di sottoscrivere "l'atto aggiuntivo". Per Petrillo se
l'approvazione della variante dovesse partire come sostiene l'Ati dal 18
dicembre e non dal 5 aprile la ditta appaltatrice oltre a prendersi altri 9 mesi
per la consegna, si appresterebbe a chiedere un risarcimento per il "fermo dei
lavori" in questo periodo, di circa 20 miliardi di vecchie lire. "Questo
trucchetto - osserva ancora Petrillo - considerato ad oggi il prosciugamento del
ribasso d'asta, porterebbe a tempi infiniti per l'ultimazione dell'ospedale.
Infatti dovremo richiedere altri finanziamenti. Se il problema non troverà
soluzione immediata sicuramente troverà, malgrado tutti noi, soluzione in altri
palazzi, quelli della magistratura."
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