Cronaca di Frosinone | |
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Domenica 26 gennaio 2003 | |
Ugl: attuazione completa del
contratto. Cgil: rimuovere i direttori "Assistiti con i brividi addosso e dipendenti con il cappotto. Il gelo che è piombato da quasi 48 ore sulla sede Asl, per il riscaldamento spento, dà purtroppo l'immagine vera di un'azienda sanitaria in preda ad un preoccupante immobilismo". Così l'Ugl-Sanità e Ia Cgil Fp si uniscono aI coro di critiche dei giorni scorsi della Cisl Fps e dell'Uil Fpl e denunciano gravi disfunzioni. La prima informa dell'avvenuta condanna della Asl, da parte del giudice del lavoro, per condotta antisindacale sostanziatasi nell'adozione della deliberazione n.2057/2002 senza la preventiva procedura di informazione sindacale. Il commissario Stalteri, da pochi giorni alla guida dell'Asl, aveva deciso un nuovo assetto organizzativo dei centri di acquisto, riducendo il numero e delegando il dipartimento del farmaco al loro coordinamento. Ora è tutto da rifare. Sempre l'Ugl, parla di una Asl dove, nonostante Ia buona volontà del commissario straordinario, tutto è fermo, la concertazione pare cancellata, importanti istituti del contratto scaduto non ancora attuati (perciò chiede un incontro urgente), mentre le disfunzioni aumentano e sono di ogni tipo. La Ugl chiede, perciò, a Stalteri di fermare queste disfunzioni avvalendosi del poteri che ha per ristabilire l'ordine e la funzionalità, rimuovendo così questo stato di paralisi. La Cgil-Fp, invece, contesta la permanenza in carica, dall'atto dell'avvento della gestione commissariale, del Direttore sanitario e di quello amministrativo in quanto non previsti nell'attuale situazione dalla normativa vigente. Questo sindacato parla di spreco annuo di oltre 500 milioni d vecchie lire e dl contrasti all'interno del management che sarebbero causa dell'immobilismo aziendale. I comunicati Cgil Fp sono spesso di difficile interpretazione e si prestano a forti perplessità. Infatti è difficile non rilevare, in un comunicato di una intera pagina, come siano attribuite al governo, alla regione, ai direttori sanitario ed amministrativo aziendali le responsabilità delle disfunzioni nella Asl. Si dimenticano quelle del passato (di centrosinistra) e, soprattutto, si cerca di sfumare su chi, a breve, sarà chiamato a decisioni importanti che potrebbero non risultare gradite. Se non è una posizione strumentale, il malcelato tentativo di costruirsi una sponda (o gettare l'amo) è quanto meno puerile. F. di M. |