Ceccano Reparto di Ortopedia, proteste per i ritardidi CLEMENTE RINALDI
La promessa della ASL
di potenziare il "S. Maria della Pietà" con il ritorno, tra l'altro, della
specializzazione di Ortopedia, non ha spento le polemiche attorno al futuro
della sanità ceccanese. Da un paio di giorni, infatti, il viale d'ingresso
dell'ospedale di zona Borgata è tappezzato da striscioni contenenti critiche
alla politica gestionale dell'Azienda. A prepararli e ad affiggerli sono stati i
dipendenti in servizio presso l'Ortopedia di Alatri, il reparto trasferito da
Ceccano nel 1997 e che attende di rientrare alla "base". Perentori i messaggi:
"La ASL deve rispettare i patti", "Basta con le inutili promesse", "Dopo sei
anni rivendichiamo il diritto di tornare a Ceccano". Tutto nasce dal crollo di
un'ala del vecchio nosocomio di Via Roma, avvenuto il 25 aprile del '97.
Quell'evento produsse una vera e propria emergenza sanitaria. La ASL decise
quindi di dislocare alcuni servizi ospedalieri all'interno dell'ex psichiatrico,
mentre Ortopedia (e relativo personale) venne portata provvisoriamente ad
Alatri. In un protocollo ufficiale sottoscritto assieme al Comune (maggio dello
stesso anno), l'Azienda si impegnò a riunire al "S. Maria della Pietà" (una
volta completata la ristrutturazione) tutte le specializzazioni. E' di un paio
di settimane fa una delibera della ASL, firmata commissario straordinario
Domenico Stalteri, che prevede la prossima assegnazione a Ceccano di Medicina,
Chirurgia e, appunto, Ortopedia. «Nel documento - sostengono però i contestatori
- non c'è alcun riferimento alle scadenze. Quando verrà veramente riportata in
riva al Sacco Ortopedia? La ASL non ce lo dice e questo ci spaventa. Potrebbe
passare ancora tantissimo tempo».
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