Cronaca di Frosinone

Venerdì 14 Febbraio 2003
FROSINONE/SABATO INCONTRO-DIBATTITO
In prima linea contro la psoriasi
Dermatologia del capoluogo è nel gruppo nazionale di studio sulla malattia

di MARZIA FELICI

Conoscere la psoriasi, capire come combatterla e come conviverci. E' questo l'obiettivo principale della Giornata della Psoriasi, un incontro-dibattito promosso in via sperimentale nella regione Lazio dall'Adipso, l'Associazione di difesa del paziente affetto da tale malattia, che coinvolgerà, oltre alle strutture sanitarie di Roma, anche la Asl di Frosinone. L'unità di dermatologia dell'ospedale del capoluogo, infatti, è inserita nel gruppo nazionale di studio della malattia. L'incontro, fissato per sabato 15 febbraio, dalle ore 9 alle 12, si terrà presso la sala convegni della Asl. «La psoriasi è una complessa malattia dermatologica che in Ciociaria ha un'incidenza pari al 5% - spiega Corrado Frati, direttore dell'unità operativa di dermatologia dell'ospedale di Frosinone - le persone più colpite sono le donne di mezza età, ma incide molto anche il fattore ereditarietà. La psoriasi, infatti, è spesso associata a malattie come il diabete, la gotta e la tiroide. Può verificarsi quindi il caso che se un genitore è affetto da una di tali patologie, nei figli potrebbe insorgere questa dermatite». Quali sono le parti del corpo più colpite dalla psoriasi? «I gomiti, le ginocchia, il cuoio capelluto e la regione sacrale - risponde il professor Frati - ma per fortuna le forme più gravi, cioè quelle che colpiscono parti molto estese del corpo, sono poco diffuse». La psoriasi è spesso definita una malattia sociale perché, oltre ad essere collegata allo stress, crea non pochi problemi sotto il profilo psicologico. «E' vero - commenta Frati - i disagi principali per le persone colpite da questa dermatite sono dovuti alla paura di essere considerati dagli altri come fonte di contagio e questo non fa che aumentare lo stress e, di conseguenza, l'entità della malattia». Ma come si può curare? «Le forme più lievi anche solo con l'esposizione ai raggi solari, ma serve sempre un controllo dermatologico accurato. Bisogna frenare l'espansione della dermatite facendola rimanere localizzata. Ecco perché si devono fare analisi specifiche altrimenti si corre il rischio di peggiorare la situazione e di arrivare alla somministrazione di farmaci».