La Cgil denuncia
Gli ospedali sono pieni: malati trasferiti fuori provincia
«Ci dispiace, ma qui è tutto esaurito». E questa risposta non è giunta
dalla biglietteria del teatro Ariston di Sanremo, ma dalla reception di
tutti gli ospedali della Ciociaria. E chi cercava disperatamente un letto
sono due malati della provincia. A lanciare l’accusa è la Cgil, che ha
scritto una lettera di fuoco, in cui viene descritta l’odissea che hanno
dovuto subire Vincenzo Valente di Cassino e Antonio Soave, di Sant’Elia
Fiumerapido: «Un paziente - scrive Davide Della Rosa, della Funzione
pubblica del sindacato - viene ricoverato d’urgenza al Pronto Soccorso di
Cassino sabato scorso(si tratta di Valente, ndr). Attraverso una Tac viene
diagnosticata una ischemia cerebrale. Ma sia a reparto di Medicina, sia a
Geriatria non ci sono posti disponibili. I medici effettuano una verifica
in tutti gli ospedali Ciociari. Nulla. Allora cercano di sistemare il
paziente in qualche altro reparto del nosocomio di Cassino, ma senza
esito. Alle 16, dopo 8 ore di attesa, il paziente viene trasferito a
Isernia». Passa qualche ora e il fatto si ripere, sempre al Pronto
soccorso di Cassino. Il malcapitato è Antonio Soave, portatore di
handicap. Deve essere ricoverato per il «riacutizzarsi dello stato
influenzale». Nulla da fare: viene trasferito a Formia, lasciando la
madre, anziana, sola nella loro casa di contrada Valle Luce, nella
campagna di Sant’Elia.
«Come è possibile tutto ciò?», si domanda la Cgil. «Come è possibile che
la razionalizzazione dei posti letto negli ospedali, spinta dalla volontà
della Regione di considerarli come caserme, abbia riguardato soprattutto
l’area di medicina? Perchè, almeno nei mesi invernali, non sono previsti
più posti letto? Sarebbe il caso - prosegue Della Rosa - di rivedere il
Piano Aziendale di distribuzione dei posti letto, magari riaprendo
l’Astanteria di Cassino e rimpiazzando i vuoti in organico».
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