Crisi Fiat/Slitta l’incontro con i vertici
Richieste dei sindacati: maggiore formazione e scivoli per la pensione
di DOMENICO TORTOLANO
Si terrà tra oggi e domani l'incontro all'Unione Industriale di Frosinone
tra la direzione dello stabilimento Fiat di Cassino e i sindacati
confederali di categoria per l'esame del calendario di rientro dei 1204
cassintegrati. Il vertice previsto per la mattinata di ieri è stato
aggiornato per l'indisponibilità dei responsabili della casa torinese.
Secondo una precedente comunicazione dell'azienda il rientro è previsto a
partire dal prossimo 31 marzo ma Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm vogliono
chiarezza sulla ripresa produttiva dello stabilimento e quindi sul rientro
di tutti i dipendenti sospesi dal lavoro. I sindacati hanno chiesto di
conoscere anche il numero dei dipendenti che entro l'anno verrà dichiarato
in esubero e i criteri di scelta. Per la Fim-Cisl sarà un confronto «per
verificare e certificare le reali intenzioni della Fiat, dopo le scelte
sbagliate con la collocazione di 1204 lavoratori in cassa integrazione».
Queste le richieste in sei punti che la Fim-Cisl presenterà:
Il rientro in fabbrica di tutti i lavoratori (verifica delle reali
produzioni assorbite dal mercato rispetto agli organici e applicazione di
eventuale Cig che riguardi tutti i lavoratori ed eventuali riflessi
sull'occupazione).
Utilizzo di strumenti di accompagno, senza penalizzazione, di quei
lavoratori che hanno i requisiti per essere agganciati alla pensione.
Garanzia di occupazione dei lavoratori con ridotte capacità lavorativa in
postazioni idonee alle loro limitazioni.
Garanzia della riconferma dei Contratti di Formazione Lavoro all'interno
dello stabilimento che a seguito dell'accordo del 15 Marzo dell'anno
scorso hanno trovato occupazione dentro il sito e nel territorio.
Una formazione mirata alla riqualificazione dei lavoratori.
Avviare un confronto con le altre aziende per verificare gli effetti e le
ricadute di cui nessuno parla.
Inoltre per la Fim-Cisl va attivato subito un tavolo di confronto con le
istituzioni (Regione, Provincia, enti locali) per l'attuazione dei
provvedimenti regionali mirati allo sviluppo della componentistica nel
territorio allo scopo di rioccupare i lavoratori colpiti dalla crisi dei
vari settori.
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