Cronaca di Frosinone

Martedì 25 Febbraio 2003
Crisi Fiat/Slitta l’incontro con i vertici
Richieste dei sindacati: maggiore formazione e scivoli per la pensione

di DOMENICO TORTOLANO

Si terrà tra oggi e domani l'incontro all'Unione Industriale di Frosinone tra la direzione dello stabilimento Fiat di Cassino e i sindacati confederali di categoria per l'esame del calendario di rientro dei 1204 cassintegrati. Il vertice previsto per la mattinata di ieri è stato aggiornato per l'indisponibilità dei responsabili della casa torinese. Secondo una precedente comunicazione dell'azienda il rientro è previsto a partire dal prossimo 31 marzo ma Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm vogliono chiarezza sulla ripresa produttiva dello stabilimento e quindi sul rientro di tutti i dipendenti sospesi dal lavoro. I sindacati hanno chiesto di conoscere anche il numero dei dipendenti che entro l'anno verrà dichiarato in esubero e i criteri di scelta. Per la Fim-Cisl sarà un confronto «per verificare e certificare le reali intenzioni della Fiat, dopo le scelte sbagliate con la collocazione di 1204 lavoratori in cassa integrazione». Queste le richieste in sei punti che la Fim-Cisl presenterà:
Il rientro in fabbrica di tutti i lavoratori (verifica delle reali produzioni assorbite dal mercato rispetto agli organici e applicazione di eventuale Cig che riguardi tutti i lavoratori ed eventuali riflessi sull'occupazione).
Utilizzo di strumenti di accompagno, senza penalizzazione, di quei lavoratori che hanno i requisiti per essere agganciati alla pensione.
Garanzia di occupazione dei lavoratori con ridotte capacità lavorativa in postazioni idonee alle loro limitazioni.
Garanzia della riconferma dei Contratti di Formazione Lavoro all'interno dello stabilimento che a seguito dell'accordo del 15 Marzo dell'anno scorso hanno trovato occupazione dentro il sito e nel territorio.
Una formazione mirata alla riqualificazione dei lavoratori.
Avviare un confronto con le altre aziende per verificare gli effetti e le ricadute di cui nessuno parla.
Inoltre per la Fim-Cisl va attivato subito un tavolo di confronto con le istituzioni (Regione, Provincia, enti locali) per l'attuazione dei provvedimenti regionali mirati allo sviluppo della componentistica nel territorio allo scopo di rioccupare i lavoratori colpiti dalla crisi dei vari settori.