Cronaca di Frosinone

Mercoledì 26 Febbraio 2003
Il presidente della commissione regionale sanità, Foglietta, getta acqua sul fuoco: la struttura non sarà depotenziata, risolveremo

di ANTONIO MARIOZZI

Al Cad (Centro assistenza domiciliare) dell'ospedale di Anagni appena due infermieri garantiscono il servizio sull'intero comprensorio del presidio ospedaliero, che ha un bacino di utenza di nove comuni e sessantamila abitanti. L'ambulatorio di cardiologia resta chiuso da dicembre e anche in altri settori le difficoltà aumentano. Lo denuncia il sindacalista della Cgil Renzo Cellitti che parla di «una situazione ormai a livello di guardia». Nel presidio sanitario della città dei Papi la carenza di personale, infatti, sta creando enormi disagi e un mare di polemiche. Oltre un mese di attesa, ad esempio, per sottoporsi alle analisi di laboratorio, circa venti giorni per una semplice radiografia. La mancanza di medici, di 42 infermieri e 40 ausiliari sta portando la struttura ospedaliera a una vera e propria emergenza. Tanto che il direttore sanitario, Pierangela Tanzi, ha scritto alla Asl, paventando rischi concreti. «Data la situazione - scrive Tanzi - non siamo più in grado di garantire l'assistenza dei reparti». Le organizzazioni sindacali, a questo punto, non nascondono timori, anche perché in alcune divisioni (come Ortopedia e Ostetricia) la mancanza di personale rischia di appesantire una situazione già piuttosto complicata. «In queste condizioni- aggiunge Cellitti - gli utenti vanno incontro a quotidiani disservizi e inefficienze. Ad Ortopedia, per esempio, si devono affrontare lunghe file e ci sono problemi anche per i ricoveri. Servono interventi urgenti per evitare la paralisi dei servizi. Il personale - continua - è costretto in molti casi a turni massacranti e ci sono infermieri obbligati a intervenire da soli, anziché in coppia». I sindacati, quindi, chiedono risposte concrete alla Asl e alla Regione, invocando anche una nuova razionalizzazione del servizio sanitario sul territorio. «Per tutto questo, allo scopo di mettere la parola fine a una difficile situazione - aggiunge Eugenio Cantanelli (Uil) - proponiamo con forza di arrivare a una realtà più compatibile con l'omogeneità del territorio, attraverso l'istituzione di un polo Anagni-Ferentino. Siamo preoccupati perché così si prospetta un declassamento dell'ospedale». Un'ipotesi, questa, che viene però smentita con fermezza da Alessandro Foglietta, presidente della Commissione regionale Sanità, alla quale il sindaco di Anagni Franco Fiorito e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro per esaminare il delicato momento che attraversa il nosocomio della città dei Papi. «Non ci sarà alcun depotenziamento - tranquillizza Foglietta - e sono sicuro che si troverà un soluzione positiva per l'ospedale di Anagni, che ha molti servizi e specialità che funzionano al meglio. E poi, senza però con questo voler stabilire corsie preferenziali, sarebbe assurdo declassare proprio una struttura di una città il cui sindaco è di An. La verità - conclude Foglietta- è che la carenza di personale è una costante delle strutture sanitarie in Ciociaria. Un problema al quale stiamo ora cercando di dare una soluzione e una prima risposta positiva potrà arrivare con l'integrazione della pianta organica approvata nei giorni scorsi dalla Regione».