Il presidente della commissione regionale sanità, Foglietta, getta acqua
sul fuoco: la struttura non sarà depotenziata, risolveremo
di ANTONIO MARIOZZI
Al Cad (Centro assistenza domiciliare) dell'ospedale di Anagni appena due
infermieri garantiscono il servizio sull'intero comprensorio del presidio
ospedaliero, che ha un bacino di utenza di nove comuni e sessantamila
abitanti. L'ambulatorio di cardiologia resta chiuso da dicembre e anche in
altri settori le difficoltà aumentano. Lo denuncia il sindacalista della
Cgil Renzo Cellitti che parla di «una situazione ormai a livello di
guardia». Nel presidio sanitario della città dei Papi la carenza di
personale, infatti, sta creando enormi disagi e un mare di polemiche.
Oltre un mese di attesa, ad esempio, per sottoporsi alle analisi di
laboratorio, circa venti giorni per una semplice radiografia. La mancanza
di medici, di 42 infermieri e 40 ausiliari sta portando la struttura
ospedaliera a una vera e propria emergenza. Tanto che il direttore
sanitario, Pierangela Tanzi, ha scritto alla Asl, paventando rischi
concreti. «Data la situazione - scrive Tanzi - non siamo più in grado di
garantire l'assistenza dei reparti». Le organizzazioni sindacali, a questo
punto, non nascondono timori, anche perché in alcune divisioni (come
Ortopedia e Ostetricia) la mancanza di personale rischia di appesantire
una situazione già piuttosto complicata. «In queste condizioni- aggiunge
Cellitti - gli utenti vanno incontro a quotidiani disservizi e
inefficienze. Ad Ortopedia, per esempio, si devono affrontare lunghe file
e ci sono problemi anche per i ricoveri. Servono interventi urgenti per
evitare la paralisi dei servizi. Il personale - continua - è costretto in
molti casi a turni massacranti e ci sono infermieri obbligati a
intervenire da soli, anziché in coppia». I sindacati, quindi, chiedono
risposte concrete alla Asl e alla Regione, invocando anche una nuova
razionalizzazione del servizio sanitario sul territorio. «Per tutto
questo, allo scopo di mettere la parola fine a una difficile situazione -
aggiunge Eugenio Cantanelli (Uil) - proponiamo con forza di arrivare a una
realtà più compatibile con l'omogeneità del territorio, attraverso
l'istituzione di un polo Anagni-Ferentino. Siamo preoccupati perché così
si prospetta un declassamento dell'ospedale». Un'ipotesi, questa, che
viene però smentita con fermezza da Alessandro Foglietta, presidente della
Commissione regionale Sanità, alla quale il sindaco di Anagni Franco
Fiorito e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno chiesto un
incontro per esaminare il delicato momento che attraversa il nosocomio
della città dei Papi. «Non ci sarà alcun depotenziamento - tranquillizza
Foglietta - e sono sicuro che si troverà un soluzione positiva per
l'ospedale di Anagni, che ha molti servizi e specialità che funzionano al
meglio. E poi, senza però con questo voler stabilire corsie preferenziali,
sarebbe assurdo declassare proprio una struttura di una città il cui
sindaco è di An. La verità - conclude Foglietta- è che la carenza di
personale è una costante delle strutture sanitarie in Ciociaria. Un
problema al quale stiamo ora cercando di dare una soluzione e una prima
risposta positiva potrà arrivare con l'integrazione della pianta organica
approvata nei giorni scorsi dalla Regione».
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