ALATRI/OSPEDALE
Sindaco e Ugl contro la Asl
di MASSIMO CECI
Ugl-medici e Comune di Alatri contro la Asl. Dopo l'astensione dalle
prestazioni operatorie di routine degli anestesisti di Alatri (5 su 7) a
partire da lunedì scorso, dopo le precisazioni dell'azienda e la risposta
del commissario provinciale del sindacato, Antonella Spaziani, interviene
anche il sindaco di Alatri Giuseppe Morini.
«Noi dell'amministrazione comunale abbiamo soltanto anticipato i problemi
che ora sono esplosi così violentemente - dichiara Morini - Qualcuno ha
tentato di smorzare i toni, ma il bubbone evidentemente c'era e non era
un'invenzione politica della maggioranza. Noi, sensibilizzando l'opinione
pubblica in merito ai problemi dell'ospedale di Alatri, volevamo solo
evitare che la questione degenerasse. Purtroppo abbiamo dovuto constatare
lo scarso interesse del commissario straordinario della Asl, Domenico
Stalteri, e della regione Lazio». L'analisi del sindaco scende poi più
nello specifico: «Un ospedale come quello di Alatri non ha il reparto di
Riabilitazione motoria e psicologica. C'è in servizio un medico ma manca
la struttura. È uno spreco paradossale, se pensiamo che in altri casi ci
sono le strutture, ma manca il personale. È il caso eclatante di
Rianimazione, che ha costretto la maggioranza degli anestesisti a recedere
dalle prestazioni operatorie, ma penso anche a Logopedia: medici e
infermieri vanno avanti con contratti semestrali. Nessuno di loro è di
ruolo». Il Comune non può far nulla? «Se i problemi sono i locali, abbiamo
offerto a Stalteri sessanta metri quadrati del centro Polivalente di
Civette, ma ci ha risposto che erano disponibili già delle strutture
dentro il nosocomio. Lo abbiamo invitato ad un consiglio comunale aperto
ma non ha mai risposto». Una parola sul problema dello sciopero dei
medici? «Uno sciopero che non è stato organizzato dai politici, che mette
il dito nella piaga. Noi, come Comune, possiamo solo sensibilizzare
l'opinione pubblica e stimolare l'azienda sanitaria a dare risposte
concrete ai cittadini».
«La modalità di protesta degli anestesisti - scrive il commissario
provinciale Ugl Antonella Spaziani - fa seguito all'assenza di risposta
dei vertici aziendali alle reiterate richieste di aprire una trattativa
per il 2003. Nonostante lo stato di agitazione, gli stessi continuano a
prestare la loro attività ben oltre l'orario di servizio di 38 ore
settimanali, assolvendo tutti i compiti istituzionali, compresi quelli
della attività operatoria in elezione durante il turno lavorativo».