Veroli/Ugl: iscritti al sindacato nel
mirino
«Stipendi in ritardo e clima di
veleni alla Città Bianca»
di MASSIMO CECI
Infermieri e medici
sindacalizzati nel mirino. L'Ugl attacca i dirigenti della Città Bianca, la casa
di cura di Veroli che conta circa 120 dipendenti, dei quali 60 sono iscritti ai
sindacati e, tra di loro, 38 proprio all'Ugl. Sotto accusa presunti
comportamenti persecutori sui propri affiliati, stipendi non pagati, richieste
di mobilità già comunicate al sindacato.
«Ci sono problemi con i
collaboratori della proprietà della Città Bianca - denuncia Rosa Roccatani,
segretario provinciale Ugl - A Natale non è stato pagato ai dipendenti né lo
stipendio né la tredicesima, nonostante, a quanto mi risulta, la clinica avesse
ricevuto un miliardo di lire dalla Asl. Siamo dovuti ricorrere al giudice, che
ha emesso un decreto ingiuntivo per obbligare la clinica al pagamento. Subito
dopo la notifica del decreto, gli stipendi di dicembre sono stati pagati».
Ma l'Ugl denuncia anche presunti comportamenti discriminatori nei confronti
dei 38 sanitari iscritti al sindacato. «Pochi minuti di ritardo, tollerati per
quattro anni, sono stati ora puniti con le lettere di richiamo - spiega il
segretario provinciale - Ad essere rimproverati sono alcuni nostri iscritti.
Molti permessi, sempre a loro, sono stati negati nonostante fossero stati
firmati e accolti dal responsabile medico di reparto e dal direttore sanitario.
Addirittura, recentemente l'automobile del nostro rappresentante sindacale,
Massimiliano Mercuri, è stata graffiata e rigata per sfregio. Del fatto abbiamo
anche informato i carabinieri di Veroli, che hanno aperto le indagini».
Qualcuno, poi, boicotterebbe la proprietà ostacolando il lavoro del direttore
sanitario: «La corrispondenza a lui diretta viene filtrata: molte lettere non
gli sono mai state consegnate dai collaboratori. Forse perché tra i pochi ad
essere realmente vicino alle problematiche e alle lamentele dei lavoratori».
Ma il problema più scottante è la richiesta di mobilità per 24 dipendenti in
esubero: ogni richiesta di incontro inoltrata dal sindacato sarebbe rimasta
inevasa. «Guarda caso, subito dopo l'emissione del decreto ingiuntivo per il
pagamento degli stipendi arretrati, la proprietà si è accorta (a gennaio) che 24
persone sono in esubero. Alcune di esse, addirittura, non rientravano neppure
nella pianta organica. Ma allora perché le hanno assunte? - insiste Roccatani -
Sono state messe tutte in mobilità, e la mobilità ci è stata già comunicata. Il
sindacato ha chiesto un incontro ai vertici della casa di cura, ma siamo ancora
in attesa di una risposta. Per inciso, si tratta di una mobilità ancora tutta da
dimostrare».
Nonostante ciò, l'Ugl è convinta che la proprietà sia estranea
a tutto, ed è a questa che rivolge pertanto le sue lamentele. «Siete informati -
conclude Roccatani rivolgendosi ai proprietari - di quanto accade realmente
nella Città Bianca?».