Conti in tasca a
deputati e senatori/Boom di Giulio La Starza: il
reddito è passato, in un anno, da 99 a 223 milioni di vecchie
lire Quegli stipendi “poco
onorevoli" Paperon de’ Paperoni si conferma
Italico Perlini. Il più povero è Flavio Tanzillidi MASSIMO CECI
I parlamentari ciociari
vivono di politica. La loro attività per il Paese fa perdere colpi anche alla
più avviata delle professioni. È quanto emerge dalla pubblicazione dei dati
relativi alle loro dichiarazioni dei redditi da parte del Parlamento (per l’anno
2001). Questa la graduatoria per “censo" (lordo): al primo posto Italico Perlini di Forza Italia con 950
milioni di vecchie lire; al secondo Mauro
Cutrufo dell’Udc, con 306 milioni di lire dichiarati;
al terzo Giulio La Starza di
Alleanza nazionale con 233 milioni. Seguono Benito Savo
(Fi): 214 milioni; Oreste
Tofani (An): 198 milioni; Flavio Tanzilli (Udc): 176 milioni.
Si riconferma in testa ai politici “Paperoni" della provincia di Frosinone,
dunque, l’avvocato civilista Italico Perlini: il suo reddito lordo è passato dai
730 milioni di lire del 2000 ai 950 del 2001. «È un aumento dovuto in larga
parte alla mia attività di parlamentare - spiega Perlini - Ma i dati ingannano:
da quando sono entrato in politica, in verità, ci ho rimesso. Se prima di
diventare parlamentare ero al 2230° posto in Italia, guadagnando un miliardo e
230 milioni di lire con la mia sola professione di avvocato, oggi prendo 900
milioni, indennità parlamentare inclusa». Ma il bilancio familiare viene
compensato dal reddito della moglie che, a sua volta, vanta altri 86 milioni di
lire annui lordi. Sulla stessa lunghezza d’onda il commento dell’onorevole
Benito Savo, medico gastroenterologo di Torrice, piazzatosi al quarto posto (su
sei) tra i parlamentari eletti in Ciociaria. Il suo reddito lordo annuo è
passato dai 140 milioni di lire del 2000 ai 214 del 2001. «Questo dimostra che
come parlamentare - commenta Savo - guadagno di più che come medico. Quello del
politico è un mestiere duro e impegnativo. Per Frosinone, poi, c’è molto da fare
e io ho dovuto sacrificare la mia professione. La maggior parte del mio reddito
attuale coincide con l’indennità parlamentare». Ma a quanto ammonta questa
benedetta indennità parlamentare? A qualcosa come 21 milioni di lire lordi
mensili (quasi 11 mila euro). Dei quali, però, ben 12 vengono trattenuti dallo
Stato sotto forma di ritenute fiscali. In sostanza, la busta paga del
parlamentare italiano ammonta a 4.700 euro al mese netti. Al reddito complessivo
lordo, dunque, bisogna togliere circa 240 milioni di lire per avere la
panoramica del reddito sfruttabile dal parlamentare. I soldi in più (o in
meno...), invece, sono il risultato del lavoro e della professione privati del
singolo senatore o deputato. E ai parlamentari ciociari le attività private non
sembra vadano granché bene: troppa dedizione alla politica? «Forse qualche
collega ha “dimenticato" di inserire alcune voci nella sua dichiarazione dei
redditi», chiosa Perlini. «Io sono dirigente d’azienda in aspettativa. Il
mio stipendio era inferiore a quello che percepisco oggi come parlamentare -
riflette Mauro Cutrufo - Se avessi seguitato a dedicarmi all’azienda oggi sarei
direttore generale e il mio stipendio sarebbe equivalente, pressappoco,
all’indennità parlamentare. Perciò non mi lamento, e non mi pento di essermi
dedicato alla politica». Ma lei ha avuto un incremento di quasi 100 milioni di
lire (da 212 a 306), come lo spiega? «Io ricopro anche la carica di Questore,
perciò ho diritto ad un piccolo emolumento in più». L’onorevole Giulio La
Starza è invece salito di molto: da 99 a 233 milioni di lire il suo incremento
annuo lordo. «Prima del 2001 non ero parlamentare - precisa la Starza - e
svolgevo solo attività di dipendente. Oggi, invece, guadagno l’indennità
parlamentare e anche qualcosa come consulente. Molto poco, però: in realtà
faccio il parlamentare a tempo pieno». Appunto.
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