Ceccano/L’ospedale ospita appena una
trentina di posti letto: ortopedia, chirurgia e medicina restano un
miraggio Ex psichiatrico, una grande scatola
vuota Monta la protesta contro la Asl che si
era impegnata a sistemare la strutturadi CLEMENTE RINALDI
Quando lo scorso
gennaio l'Azienda sanitaria provinciale annunciò il piano di riorganizzazione
delle attività ospedaliere, per il "Santa Maria della Pietà" di Ceccano sembrava
finalmente arrivato il momento del definitivo decollo. Invece, sono passati due
mesi e non è cambiato nulla: il ristrutturato ex psichiatrico di Via Borgata
rimane un "colosso dai piedi di argilla", una grande "scatola vuota" che attende
di essere riempita. Il ritardo nell'attuazione del progetto (la data contenuta
nella delibera della Asl era quella del 1° marzo) sta generando nervosismo, sia
tra gli operatori sanitari che tra la gente. Il viale d'ingresso alla struttura
è tutto tappezzato da striscioni polemici: "Basta con le inutili promesse";
"L'ospedale è pronto, Stalteri (il commissario straordinario dell'Azienda, ndr)
no"; "Asl Pinocchio, ancora bugie"; "Dopo aver speso 18 miliardi di lire (la
somma occorsa per la riconversione del vecchio manicomio, n.d.r.) l'Azienda non
sfrutta le potenzialità che ci sono a Ceccano". Attualmente al "Santa Maria
della Pietà" funzionano alcuni settori: l'unità operativa di Medicina generale
con 19 posti letto, il servizio psichiatrico di Diagnosi e Cura con 15 posti
letto, la Radiologia e il Pronto Soccorso dotato di postazione ambulanza "118".
Davvero poco (anzi, quasi nulla) per una città di oltre 20 mila abitanti e con
un vasto comprensorio. Attorno a Ceccano, infatti, gravitano paesi come Giuliano
di Roma, Villa Santo Stefano, Castro dei Volsci, Amaseno, Vallecorsa. Nel suo
piano la Asl parlava di attivare le sale operatorie, le unità di Chirurgia con
10 posti letto per ricoveri ordinari e 9 di Day-Surgery (cioè interventi
connessi a una degenza di durata giornaliera), di Ortopedia con 10 posti letto.
E ancora: 3 posti letto di ricovero diurno destinati alle branche dell'area
chirurgica, 6 posti (sempre di ricovero diurno) alle branche dell'area medica,
tra cui anche Dermatologia, che per i ricoveri ordinari si "appoggerebbe" ai
posti letto funzionali della Medicina generale. La realtà, però, è diversa,
fatta di stanza (alcune già arredate) desolatamente vuote, di materassi
ammucchiati nei corridoi, di attrezzature ferme. Tutto questo mentre Frosinone
"scoppia". Qualche dipendente si sfoga, pur in maniera anonima: «Ceccano è
vittima delle lotte intestine che stanno riguardando i vertici dell'azienda
Sanitaria provinciale»; «Nei decenni passati, ai tempi dello psichiatrico, qui
si è arrivati ad ospitare anche 800 pazienti. Pensate a quanto spazio c'è».
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