Ceccano/Matassa: «Il potenziamento è una
presa in giro, non c’è personale per far funzionare i nuovi
reparti» La Uil: giù le mani
dall’ospedale Il sindacato preoccupato per il
rischio chiusura del laboratorio analisidi CLEMENTE RINALDI
Il sindacato Uil non è
assolutamente contento di come l'Azienda Sanitaria provinciale tratta l'ospedale
di Ceccano. A parte il potenziamento dei servizi del "Santa Maria della
Pietà", promesso ma non ancora attuato, quello che preoccupa è il futuro del
laboratorio analisi. Ecco perché il segretario generale della Federazione Poteri
Locali, Alberto Matassa, ha scritto una lettera al commissario straordinario
della Asl Domenico Stalteri, inviata anche all'assessore regionale alla Sanità
Vincenzo Saraceni e al sindaco Antonio Ciotoli. «Esaminando la delibera
dell'Azienda a proposito della riorganizzazione dell'attività nei presidi
ospedalieri di Frosinone e Ceccano - afferma il sindacalista - si rimane
perplessi nel notare che, per quanto concerne il "Santa Maria", è sparito il
servizio di patologia clinica. Significa che il nosocomio, a detta della Asl
prossimamente potenziato con diverse specializzazioni (chirurgia, ortopedia,
day-surgery e day-hospital chirurgico, day-hospital di area medica tra cui pure
dermatologia), non avrà però un laboratorio di analisi». Secondo Matassa il
tentativo di chiusura del reparto si ripete ciclicamente senza che se ne
capiscano davvero i motivi. «Già durante la gestione Cavallotti - ricorda il
rappresentante della Uil - uscì una nota della Asl che annullava vari laboratori
della provincia con la contestuale trasformazione in centro prelievi, tra cui
anche quello di Ceccano. Il nostro sindacato intervenne a difesa delle strutture
esistenti, convinto che l'operazione annunciata avrebbe portato ad un
declassamento, a tutto vantaggio dei laboratori privati. Per Ceccano ci fu detto
che si era trattato di equivoco: niente chiusura. Tornando all'attualità, adesso
la speranza è che ci si trovi di fronte ad un mero errore di trascrizione della
delibera dell'Azienda. Ricordiamo solo che un ospedale privo del laboratorio di
analisi non ha modo di esistere». Sempre a riguardo del "Santa Maria",
l'organizzazione sindacale segnala come l'ambulatorio chirurgico, che effettuava
più di 2000 prestazioni e circa 400 interventi all'anno, abbia già sospeso
l'attività per carenza di personale medico. Sull’effettivo arrivo in riva al
Sacco di nuove unità operative, in oltre, Alberto Matasse nutre seri dubbi:
«Sembra tanto una presa in giro, non si capisce con quale personale ciò possa
avvenire, vista la grave carenza di infermieri in tutta la provincia. E i novi
assunti non riguardano Ceccano, ma a Sora e Frosinone».
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