Malasanità Attività ridotta nelle sale operatorie
Ancora in sciopero gli anestesisti dei sei ospedali della provincia di
Frosinone. L'incontro chiarificatore di ieri pomeriggio con il commissario della
Asl, Domenico Stalteri, non ha ottenuto i risultati sperati. I medici terranno
le braccia incrociate fino a quando la Regione non si pronuncerà sulla vertenza
sindacale che ormai li vede protagonisti da venti giorni. E sarà proprio il
commissario straordinario della Asl ad interessare stamattina la Regione. Nel
pomeriggio, poi, i delegati di alcuni sindacati dei medici si incontreranno con
Francesco Storace per fare il punto della situazione. Intanto, le sale
operatorie continuano a funzionare a mezzo servizio (l’adesione alla protesta è
del 50%) con disagi soprattutto negli ospedali di Alatri e Cassino.
Nell'occhio del ciclone il riconoscimento di prestazioni straordinarie che,
per ciascun medico, corrispondono (per il pregresso) a circa 60 milioni di
vecchie lire e in più reclamano 62 euro l’ora, contro i 51 che percepiscono ora.
«La situazione non si è sbloccata - confermano i delegati presenti
all'incontro con Stalteri - L'azienda continua ad offrirci una paga oraria per
le prestazioni operatorie al di sotto del minimo contrattuale fissato dall'Aaroi
(Associazione nazionale dei medici anestesisti), che è di 62 euro. Per Stalteri,
invece, ne bastano 51». Il commissario straordinario della Asl ha tentato di
spiegare ai medici le ragioni dell'azienda: «La retribuzione di 51 euro l'ora
l'ha stabilita l'assessore regionale alla Sanità Vincenzo Saraceni. Per venire
incontro alla vostra situazione, domani (oggi, ndr) farò un quesito alla Regione
per sapere se posso sforare il tetto di spesa fissato dall'assessore». Questa la
sostanza dell'autodifesa. «Ma noi abbiamo firmato un contratto con l'azienda che
risale al 2002, e a quello vogliamo rifarci - rincarano la dose gli anestesisti
- Perché negli altri ospedali della Regione altri nostri colleghi sono pagati
anche 77 euro l'ora?»
M. Cec.
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