Cronaca di Frosinone

Giovedì 13 Marzo 2003
Malasanità
Attività ridotta nelle sale operatorie

Ancora in sciopero gli anestesisti dei sei ospedali della provincia di Frosinone. L'incontro chiarificatore di ieri pomeriggio con il commissario della Asl, Domenico Stalteri, non ha ottenuto i risultati sperati. I medici terranno le braccia incrociate fino a quando la Regione non si pronuncerà sulla vertenza sindacale che ormai li vede protagonisti da venti giorni. E sarà proprio il commissario straordinario della Asl ad interessare stamattina la Regione. Nel pomeriggio, poi, i delegati di alcuni sindacati dei medici si incontreranno con Francesco Storace per fare il punto della situazione. Intanto, le sale operatorie continuano a funzionare a mezzo servizio (l’adesione alla protesta è del 50%) con disagi soprattutto negli ospedali di Alatri e Cassino.
Nell'occhio del ciclone il riconoscimento di prestazioni straordinarie che, per ciascun medico, corrispondono (per il pregresso) a circa 60 milioni di vecchie lire e in più reclamano 62 euro l’ora, contro i 51 che percepiscono ora.
«La situazione non si è sbloccata - confermano i delegati presenti all'incontro con Stalteri - L'azienda continua ad offrirci una paga oraria per le prestazioni operatorie al di sotto del minimo contrattuale fissato dall'Aaroi (Associazione nazionale dei medici anestesisti), che è di 62 euro. Per Stalteri, invece, ne bastano 51».
Il commissario straordinario della Asl ha tentato di spiegare ai medici le ragioni dell'azienda: «La retribuzione di 51 euro l'ora l'ha stabilita l'assessore regionale alla Sanità Vincenzo Saraceni. Per venire incontro alla vostra situazione, domani (oggi, ndr) farò un quesito alla Regione per sapere se posso sforare il tetto di spesa fissato dall'assessore». Questa la sostanza dell'autodifesa. «Ma noi abbiamo firmato un contratto con l'azienda che risale al 2002, e a quello vogliamo rifarci - rincarano la dose gli anestesisti - Perché negli altri ospedali della Regione altri nostri colleghi sono pagati anche 77 euro l'ora?»

M. Cec.