Matassa della Uil accusa l’Asl di scarsa
attenzione per il reparto di Medicina Ceccano,
emergenza infermieridi CLEMENTE RINALDI
Nuovo documento di
critica (il secondo in pochi giorni) della Uil nei confronti della politica
gestionale adottata dall'Azienda sanitaria per l'ospedale di Ceccano. Dopo
essersela presa con i ritardi nella riorganizzazione dei servizi (promessa dalla
ASL ma non ancora avviata), adesso Alberto Matassa, segretario provinciale della
Federazione Poteri Locali del sindacato, punta il dito sui problemi che
affliggono il personale infermieristico di Medicina. La divisione, infatti,
sulla carta dispone di diciannove posti letto, ma attualmente, a causa dei
ricoveri dovuti all'influenza, i pazienti sono diventati venticinque. Un impegno
molto duro per gli infermieri, il cui numero si è ridotto ad appena sei, vuoi
per defezioni di varia natura (maternità e malattia) che per il trasferimento di
tre unità da Ceccano a Frosinone deciso dall'Azienda. «Il personale di Medicina
- accusa Matassa - per coprire i turni di lavoro è costretto a "saltare",
illegittimamente, turni di riposo. Si arriva anche ad effettuare il doppio
turno, mattina e notte, nel corso della stessa giornata. Così non va proprio. La
Asl deve intervenire e risolvere il disagio». Il rappresentante sindacale chiede
dunque al manager Domenico Stalteri la convocazione di una riunione per rivedere
la dotazione organica. Già la scorsa settimana Matassa si era detto scontento di
come l'Azienda tratta il "Santa Maria della Pietà". A parte il potenziamento
dei reparti, solo promesso, preoccupa il futuro del laboratorio analisi,
minacciato di chiusura per diventare semplice "centro prelievi". «Un ospedale
privo del laboratorio - afferma il sindacalista - è un ospedale monco».
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