Cronaca di Frosinone

Venerdì 21 Marzo 2003
Matassa della Uil accusa l’Asl di scarsa attenzione per il reparto di Medicina
Ceccano, emergenza infermieri

di CLEMENTE RINALDI

Nuovo documento di critica (il secondo in pochi giorni) della Uil nei confronti della politica gestionale adottata dall'Azienda sanitaria per l'ospedale di Ceccano. Dopo essersela presa con i ritardi nella riorganizzazione dei servizi (promessa dalla ASL ma non ancora avviata), adesso Alberto Matassa, segretario provinciale della Federazione Poteri Locali del sindacato, punta il dito sui problemi che affliggono il personale infermieristico di Medicina. La divisione, infatti, sulla carta dispone di diciannove posti letto, ma attualmente, a causa dei ricoveri dovuti all'influenza, i pazienti sono diventati venticinque. Un impegno molto duro per gli infermieri, il cui numero si è ridotto ad appena sei, vuoi per defezioni di varia natura (maternità e malattia) che per il trasferimento di tre unità da Ceccano a Frosinone deciso dall'Azienda. «Il personale di Medicina - accusa Matassa - per coprire i turni di lavoro è costretto a "saltare", illegittimamente, turni di riposo. Si arriva anche ad effettuare il doppio turno, mattina e notte, nel corso della stessa giornata. Così non va proprio. La Asl deve intervenire e risolvere il disagio». Il rappresentante sindacale chiede dunque al manager Domenico Stalteri la convocazione di una riunione per rivedere la dotazione organica. Già la scorsa settimana Matassa si era detto scontento di come l'Azienda tratta il "Santa Maria della Pietà".
A parte il potenziamento dei reparti, solo promesso, preoccupa il futuro del laboratorio analisi, minacciato di chiusura per diventare semplice "centro prelievi". «Un ospedale privo del laboratorio - afferma il sindacalista - è un ospedale monco».