Decine di imprese ciociare in difficoltà
e disoccupazione record: negli ultimi tre anni 7.200 posti di lavoro in
fumo Sindacati e aziende, uniti contro la
crisi Federlazio, Cgil Cisl e Uil firmano un
protocollo per rilanciare l’industriadi ANTONIO MARIOZZI
Decine di aziende in
crisi (alcune tra le più importanti), tanti posti di lavoro a rischio e una
disoccupazione che è a livelli da profondo Sud, avendo superato i centomila
iscritti nelle liste di collocamento. Un settore industriale che, in parecchi
casi, "soffre" e stenta a riprendere quota, dal Sorano fino al nord della
provincia passando per il capoluogo. Una crisi che è "spalmata" su gran parte
del territorio provinciale e per la quale occorrono, dunque, nuove programmi e
progetti, allo scopo di arginarla ridando ossigeno al mercato del lavoro. Con
questo proposito, il presidente della Federlazio Vincenzo Diurni e i segretari
provinciali di Cgil (Benedetto Mollica), Cisl (Romano Fratarcangeli) e Uil
(Domenico Fracasso) hanno siglato un protocollo d'intesa che si propone di
restituire competitività al comparto industriale. L'iniziativa è scaturita dal
fatto che, nell'ultimo periodo, troppe aziende sono entrate nel tunnel della
crisi, senza ancora trovare, spesso, sbocchi positivi. Dalle note vicende della
Fiat di Cassino alle Confezioni Stella a Sora, dall'Alcatel di Frosinone alla
cartiera Dea di Guarcino, dall'ex Winchester di Anagni all'acqua di Fiuggi, solo
per fare qualche esempio. Marchi più e meno prestigiosi, che ora faticano a
mantenere il passo imposto dalle nuove sfide nell'èra della globalizzazione.
Ecco, dunque, la necessità di voltare pagina, di dare un «colpo d'ala» alle
piccole e medie imprese. «La verità - attacca Romano Fratarcangeli - è che ci
troviamo in una crisi senza precedenti. Troppe industrie non sono in grado di
rinnovarsi e ammodernare le proprie strutture perdendo importanti spazi di
mercato. Non c'è dubbio che, a tutto questo, si sono aggiunti il livello
inadeguato delle infrastrutture e, non per ultimo, l'inefficienza della pubblica
amministrazione, che non ha sostenuto come doveva la competitività del settore
industriale». La "ricetta" messa a punto da Federlazio e sindacati confederali
prevede politiche di concertazione nei tavoli istituzionali, monitoraggio delle
infrastrutture, una commissione di conciliazione per le vertenze di lavoro,
esame delle iniziative di legge regionali a tutela dell'indotto Fiat, un
controllo costante sulle capacita della pubblica amministrazione di snellire i
procedimenti burocratici per le piccole e medie imprese stimolando la nascita di
nuovi insediamenti produttivi. «Il quadro - afferma il presidente della
Federlazio, Vincenzo Diurni - si è aggravato con la crisi Fiat e dell'indotto. E
ciò in un contesto di politiche restrittive del credito attuate dalle principali
banche che sta causando una preoccupante mancanza di liquidità». Secondo
Benedetto Mollica l'economia provinciale vive un periodo buio. «Negli ultimi tre
anni - dice - si sono persi 7200 posti di lavoro e le piccole imprese non
riescono ad avviare un processo d'innovazione. Esistono molte incognite e
servono quindi politiche di sostegno territoriale più incisive con l'obiettivo
di rafforzate l'apparato industriale». Per evitare che la Ciociaria piombi in
una crisi irreversibile.
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