Cronaca di Frosinone

Venerdì 28 Marzo 2003
Frosinone/I professori: «Quattrocento bambini vengono assistiti a singhiozzo e le patologie non regrediscono»
Riabilitazione: sos degli insegnanti
La Asl: «Siamo in emergenza, non c’è personale sufficiente per il servizio»

di GIAMPAOLO RUSSO

«Alcuni nostri alunni con gravi patologie psicomotorie non ricevono in maniera costante una fisioterapia o una giusta assistenza». E' questa la denuncia di alcuni insegnanti che hanno riscontrato il problema nelle loro classi. «La cosa più grave - continuano - è che molti bambini sottoposti a trattamento dopo qualche tempo vengono nuovamente abbandonati. Quando l’assistenza riprende le condizioni sono peggiori di prima. E Per alcuni, affetti da queste patologie, il lavoro deve essere continuo». I bambini sono assistiti dal centro di unità riabilitativa dell'Asl di Frosinone che, proprio in questo momento si trova in grave difficoltà, causa mancanza di personale. Sono oltre 400 i bambini in cura nel presidio di Frosinone che comprende, oltre al capoluogo, anche i territori di Boville, Ripi, Torrice, Arnara e Veroli. E per la loro assistenza ci sono appena due neuropsichiatri, due psicologi (uno è a part-time), tre infermieri, un psico motricista, un logopedista. Del tutto insufficienti per garantire una copertura di tutti i pazienti. E così le liste di attesa crescono e i tempi per ottenere l'assistenza si aggirano in media sui tre mesi, con punte di sei. «Siamo in emergenza - spiega la dottoressa Daniela Pezzella, responsabile del servizio di riabilitazione di Frosinone - Molto del personale ha contratti a termine che, una volta scaduti, non sono stati rinnovati in attesa delle assunzioni promesse. Da un mese le cose sono peggiorate: abbiamo dovuto sospendere il trattamento per parecchi bambini e non riusciamo ad assisterne più di 12 a settimana». Dalla nuova pianta organica sono previsti quattro logopedisti, tre fisioterapisti, tre psicologi, tre neuro psichiatri. «Con questo personale - continua la dottoressa Pezzella - i tempi si ridurrebbero della metà». Intanto c'è da precisare che sono in crescita le malattie ed i ritardi mentali (bambini con difficoltà a parlare, a scrivere, a leggere, a memorizzare), mentre calano i casi di problemi motori. Crescono anche i bambini sottoposti a trattamento fin dai primi anni. «Una volta se a due o tre anni il bambino non parlava - conclude la responsabile del servizio - i genitori non erano preoccupati ma preferivano attendere (parlerà più avanti si diceva). Oggi è diverso».