Frosinone

Mercoledì 9 aprile 2003
La denuncia, l'ennesima, giunge dal sindacato dell'Ugl in una lettera piuttosto polemica
Gli infermieri? Sono scomparsi
La proposta è quella di un monitoraggio sulla possibilità di passaggi di ruolo del personale

E poi non veniteci a dire che c'è un pregiudizio nei confronti dell'Asl e della sanità pubblica.
Il fatto è che Ia qualità dell'assistenza nei nostri presidi ospedalieri lascia a desiderare (per usare una terminologia moderata). E ciò a prescindere dalle capacità del medici dei quali diamo per acquisite competenza e professionalità. E, se qualcuno ne volesse conferma, giunge a proposito una nota con la quale l'Ugl, in una lettera inviata al commissario straordinario Domenico Stalteri, al direttore amministrativo, Giovanni Terlizzo, e sanitario, Carlo Mirabella nonché all'assessore regionale alla salute Vincenzo Saraceni, al presidente della commissione consiliare alla sanità, Sandro Foglietta, e al Prefetto di Frosinone Aurelio Cozzani, denuncia - e si tratta di una denuncia molto grave - che "circa 280 infermieri professionali espletano funzioni diverse da quelle previste dal Ccnl e circa II 60% del personale ausiliario é impegnato in mansioni non pertinenti con la qualifica rivestita. Inoltre da anni non vengono espletati concorsi e/o selezioni con assunzioni a tempo indeterminato per il personale amministrativo".
Quali siano le conseguenze è facile capire. Ma Ia stessa segretaria provinciale dell'Ugl, Rosa Roccatani, lo precisa:
"L'assistenza infermieristica nonostante l'impegno del personale addetto non garantisce il minimo previsto per un'adeguata assistenza al malato ricoverato e determina il procrastinarsi dei tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali. Appare anche evidente che l'assenza di personale ausiliario incide negativamente sia sotto l'aspetto dell'accoglienza che sull'igiene dei pazienti nonché nelle pulizie delle strutture sanitarie. E forse non é un caso che le malattie infettive, da anni debellate, per svariati motivi si stanno riproponendo insistentemente".
L'Ugl a dire il vero ha anche un progetto per ovviare a questa situazione. Ad esempio un monitoraggio sulla possibilità di passaggi di ruolo ( nel rispetto delle leggi vigenti) ovvero dal ruolo sanitario a quello tecnico per quei dipendenti che, per motivi diversi, non sono più nelle condizioni di assolvere alla professione per la quale sono stati assunti, rendendo vacanti i posti di provenienza e determinando Ia possibilità di nuove assunzioni necessarie e finalizzate ad una più adeguata assistenza. L'Ugl insomma ribadisce "Ia necessità di assegnare il personale di nuova assunzione ai reparti di degenza dando l'opportunità ai dipendenti che da decenni operano nelle corsie di essere conferiti in attività meno gravose, ottenendo in questa maniera nuove forze lavorative nei reparti più motivate e sicuramente con migliori risultati".