La denuncia, l'ennesima, giunge dal sindacato dell'Ugl
in una lettera piuttosto polemica
Gli infermieri? Sono scomparsi
La proposta è quella di un monitoraggio sulla possibilità di passaggi di
ruolo del personale
E poi non veniteci a dire che c'è un pregiudizio nei confronti dell'Asl e
della sanità pubblica.
Il fatto è che Ia qualità dell'assistenza nei nostri presidi ospedalieri
lascia a desiderare (per usare una terminologia moderata). E ciò a
prescindere dalle capacità del medici dei quali diamo per acquisite
competenza e professionalità. E, se qualcuno ne volesse conferma, giunge a
proposito una nota con la quale l'Ugl, in una lettera inviata al
commissario straordinario Domenico Stalteri, al direttore amministrativo,
Giovanni Terlizzo, e sanitario, Carlo Mirabella nonché all'assessore
regionale alla salute Vincenzo Saraceni, al presidente della commissione
consiliare alla sanità, Sandro Foglietta, e al Prefetto di Frosinone
Aurelio Cozzani, denuncia - e si tratta di una denuncia molto grave - che
"circa 280 infermieri professionali espletano funzioni diverse da quelle
previste dal Ccnl e circa II 60% del personale ausiliario é impegnato in
mansioni non pertinenti con la qualifica rivestita. Inoltre da anni non
vengono espletati concorsi e/o selezioni con assunzioni a tempo
indeterminato per il personale amministrativo".
Quali siano le conseguenze è facile capire. Ma Ia stessa segretaria
provinciale dell'Ugl, Rosa Roccatani, lo precisa:
"L'assistenza infermieristica nonostante l'impegno del personale addetto
non garantisce il minimo previsto per un'adeguata assistenza al malato
ricoverato e determina il procrastinarsi dei tempi di attesa per le
prestazioni ambulatoriali. Appare anche evidente che l'assenza di
personale ausiliario incide negativamente sia sotto l'aspetto
dell'accoglienza che sull'igiene dei pazienti nonché nelle pulizie delle
strutture sanitarie. E forse non é un caso che le malattie infettive, da
anni debellate, per svariati motivi si stanno riproponendo
insistentemente".
L'Ugl a dire il vero ha anche un progetto per ovviare a questa situazione.
Ad esempio un monitoraggio sulla possibilità di passaggi di ruolo ( nel
rispetto delle leggi vigenti) ovvero dal ruolo sanitario a quello tecnico
per quei dipendenti che, per motivi diversi, non sono più nelle condizioni
di assolvere alla professione per la quale sono stati assunti, rendendo
vacanti i posti di provenienza e determinando Ia possibilità di nuove
assunzioni necessarie e finalizzate ad una più adeguata assistenza. L'Ugl
insomma ribadisce "Ia necessità di assegnare il personale di nuova
assunzione ai reparti di degenza dando l'opportunità ai dipendenti che da
decenni operano nelle corsie di essere conferiti in attività meno gravose,
ottenendo in questa maniera nuove forze lavorative nei reparti più
motivate e sicuramente con migliori risultati". |