Registrano il segno meno anche i comparti
manifatturiero e commercio (20 per cento) e agricoltura (14 %) Allarme della Uil: il turismo a picco Il sindacato: settore in calo del 44 per cento rispetto al
biennio 2001-2002di STEFANO DE ANGELIS
«Economia in
ginocchio, sistema occupazionale in piena crisi: il sindacato Uil (Unione
italiana lavoratori) di Frosinone lancia l’allarme e nello stesso tempo chiama a
raccolta gli altri sindacati, politici e istituzioni nel tentativo di invertire
questo andamento negativo che tocca diversi settori, in particolare quello del
turismo, e che, ovviamente, si ripercuote in maniera negativa sul sistema
occupazionale. Il comitato direttivo provinciale della Uil, nel corso
dell´ultima seduta, ha anche messo in risalto la "debolezza dei segnali di
ripresa" e il netto crollo dei fatturati. «A fronte di un´occupazione che nel
biennio 2001-2002 è passata da 185 mila a 195 mila unità, in prevalenza nei
settori del terziario, delle costruzioni e assai limitatamente nel settore
manifatturiero - si legge in una nota della Uil - in questi ultimi tre mesi si è
delineato uno scenario molto preoccupante, di sicuro alimentato anche dalla
crisi della Fiat». E´ venuto così fuori un quadro della situazione economica
che dovrebbe fra riflettere e soprattutto spingere politici e imprenditori a
dare nuovo vigore al sistema produttivo. «Il fatturato - prosegue la nota - è
fortemente negativo in vari comparti negli ultimi tre mesi, sempre rispetto al
biennio precedente: turismo -44%, manifatturiero -20%, commercio -19%,
agricoltura -14%, terziario -11%, costruzioni -6%. Anche il settore pubblico -
continua la nota - sta facendo registrare segnali preoccupanti, soprattutto sul
piano occupazionale: appare molto critica la situazione del Polverificio di
Fontana Liri, con 107 esuberi su 365 addetti. Non è migliore la situazione nella
scuola, dove i tagli di organico del sei per cento previsti dalla Finanziaria,
il dimensionamento scolastico e la ristrutturazione delle cattedre produrranno
forti esuberi di personale docente e Ata. Negli Enti locali non è ipotizzabile,
almeno in tempi brevi, una copertura di circa mille posti vacanti nell´organico,
vista la difficile situazione finanziaria di gran parte dei comuni. Nella
sanità, inoltre, i posti che si stanno creando, soprattutto a livello di
personale medico e infermieristico, servono quasi tutti a stabilizzare l´attuale
lavoro precario, pertanto non si tratta di occupazione aggiuntiva». Da qui,
dunque, l´esigenza della Uil di attivare una serie di confronti con Regione,
Provincia, sindacati e imprenditori per il rilancio dell´economia.
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