Cronaca di Frosinone

Giovedì 3 Aprile 2003
Registrano il segno meno anche i comparti manifatturiero e commercio (20 per cento) e agricoltura (14 %)
Allarme della Uil: il turismo a picco
Il sindacato: settore in calo del 44 per cento rispetto al biennio 2001-2002

di STEFANO DE ANGELIS

«Economia in ginocchio, sistema occupazionale in piena crisi: il sindacato Uil (Unione italiana lavoratori) di Frosinone lancia l’allarme e nello stesso tempo chiama a raccolta gli altri sindacati, politici e istituzioni nel tentativo di invertire questo andamento negativo che tocca diversi settori, in particolare quello del turismo, e che, ovviamente, si ripercuote in maniera negativa sul sistema occupazionale. Il comitato direttivo provinciale della Uil, nel corso dell´ultima seduta, ha anche messo in risalto la "debolezza dei segnali di ripresa" e il netto crollo dei fatturati. «A fronte di un´occupazione che nel biennio 2001-2002 è passata da 185 mila a 195 mila unità, in prevalenza nei settori del terziario, delle costruzioni e assai limitatamente nel settore manifatturiero - si legge in una nota della Uil - in questi ultimi tre mesi si è delineato uno scenario molto preoccupante, di sicuro alimentato anche dalla crisi della Fiat».
E´ venuto così fuori un quadro della situazione economica che dovrebbe fra riflettere e soprattutto spingere politici e imprenditori a dare nuovo vigore al sistema produttivo. «Il fatturato - prosegue la nota - è fortemente negativo in vari comparti negli ultimi tre mesi, sempre rispetto al biennio precedente: turismo -44%, manifatturiero -20%, commercio -19%, agricoltura -14%, terziario -11%, costruzioni -6%. Anche il settore pubblico - continua la nota - sta facendo registrare segnali preoccupanti, soprattutto sul piano occupazionale: appare molto critica la situazione del Polverificio di Fontana Liri, con 107 esuberi su 365 addetti. Non è migliore la situazione nella scuola, dove i tagli di organico del sei per cento previsti dalla Finanziaria, il dimensionamento scolastico e la ristrutturazione delle cattedre produrranno forti esuberi di personale docente e Ata. Negli Enti locali non è ipotizzabile, almeno in tempi brevi, una copertura di circa mille posti vacanti nell´organico, vista la difficile situazione finanziaria di gran parte dei comuni. Nella sanità, inoltre, i posti che si stanno creando, soprattutto a livello di personale medico e infermieristico, servono quasi tutti a stabilizzare l´attuale lavoro precario, pertanto non si tratta di occupazione aggiuntiva». Da qui, dunque, l´esigenza della Uil di attivare una serie di confronti con Regione, Provincia, sindacati e imprenditori per il rilancio dell´economia.