Pontecorvo/Due reparti in
bilico Il sindaco a Stalteri: «Accelerare lo
sviluppo dell’ospedale»di FRANCESCO BISESTI
Occorrono le medicine
giuste per curare «l'ospedale più malato» della nostra provincia: quello di
Pontecorvo. Nonostante le dimensioni della sua moderna struttura e l'ampia
ricettività del nosocomio, esso è andato gradualmente svuotandosi con la
progressiva cessione di alcuni reparti al "De Bosis" di Cassino. Da quello di
pediatria a quello di ostetricia, per finire a quello di ortopedia sono stati
smantellati infatti, tra non poche polemiche, per essere accorpati in
quest'ultimo ospedale. Tutto ciò sotto gli occhi di una classe politica che,
forse, non ha saputo incidere positivamente per un rilancio definitivo e
programmatico del "Pasquale Del Prete" di Pontecorvo. E, mentre oggi si
fanno sempre più insistenti le voci sulle intenzioni del governo regionale del
Lazio di decidere una probabile riconversione dell'ospedale in una struttura
mista tra pubblico e privato, il primo cittadino di Pontecorvo lancia un nuovo
appello al commissario straordinario della Asl, Domenico Stalteri, affinché si
intraprenda la via tanto attesa dello sviluppo del nosocomio attraverso
l'assegnazione del reparto di pneumologia, già da tempo decisa, ed il
trasferimento di quello geriatrico dal vicino ospedale cassinate. «I lavori
ormai pressoché ultimati per la ristrutturazione dei locali del pronto soccorso
e quelli per la riattivazione delle due sale operatorie - ha spiegato il sindaco
Riccardo Roscia - non possono e non devono rimanere un fatto isolato o peggio
ancora un evento fine a se stesso. Gli investimenti portati a termine, per non
evidenziare inutili sprechi del danaro pubblico, dovranno tener conto del
rispetto degli impegni assunti nell'ottica di un rilancio del nostro ospedale
cittadino». E' già un dato significativo l'attivazione di un nuovo reparto di
gastroenterologia che ha preso recentemente a funzionare all'interno del
nosocomio di Pontecorvo ma, da solo, non basta. Sulle scelte di una sanità che
arranca e dà segni di grande affaticamento è persino difficile immaginare fino a
che punto gli appelli potranno sortire gli effetti desiderati.
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