Ceccano/Sanità I sindacati: un Consiglio per i ritardi sull’ospedaledi CLEMENTE RINALDI
Un Consiglio Comunale
aperto, subito dopo Pasqua, con all'ordine del giorno il caso-ospedale. Lo hanno
chiesto ed ottenuto le organizzazioni sindacali operanti presso il presidio di
Ceccano. Ieri mattina rappresentanti di CGIL, CISL e UIL si sono portati a
Palazzo Antonelli, la sede municipale, per parlare con sindaco Antonio Ciotoli e
il presidente del Consiglio Maurizio Cerroni, sollecitando appunto la
convocazione della massima assise. Perché? I sindacalisti ritengo che, «dati i
tempi lunghi dell'Amministrazione Stalteri (il commissario straordinario della
Asl provinciale, ndr), debbano essere prese precise decisioni che facciano
smuovere sia la Regione che l'Azienda sanitaria». Gli amministratori locali si
sono detti assolutamente d'accordo, visto che la Asl non ha mantenuto la
promessa fatta di recente proprio al Comune: quella di avviare ai primi d'aprile
il potenziamento dell'ospedale cittadino. Il "S. Maria della Pietà" funziona a
passo ridotto (il reparto di Medicina, ad esempio, ha appena una ventina di
posti letto) nonostante sia stato ristrutturato ed offra dunque grandi
potenzialità. Un colosso dai piedi d'argilla, insomma, una scatola vuota. Le
organizzazioni sindacali hanno anche scritto una lettera di protesta al
governatore del Lazio Francesco Storace e al manager Domenico Stalteri. «A
distanza di mesi dal termine della riconversione dell'ex psichiatrico -
affermano Domenico Battista (CGIL), Filippo Mancini (CISL), Alberto Matassa
(UIL) - Ceccano aspetta la completa riattivazione del suo ospedale. Si sono
spesi miliardi delle vecchie lire (più di 15, ndr), si è realizzata la più
bella, moderna e funzionale struttura della provincia, ma purtroppo è quasi del
tutto vuota e in attesa non si sa di che cosa. La Asl aveva assicurato l'arrivo
di numerosi reparti e servizi, messo nero su bianco le promesse, però la realtà
è sotto gli occhi di tutti».
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