Cronaca di Frosinone

Venerdì 18 Aprile 2003
Gli utenti accusano
Tempi d’attesa lunghi, la Asl: «La situazione è migliorata»

di MARZIA FELICI

Tempi d'attesa per analisi e visite: pomo della discordia tra utenti e dirigenza Asl. I cittadini si lamentano e parlano di disservizio, il manager della Asl risponde, dati ufficiali alla mano, che la situazione a Frosinone non è così poi tanto critica, soprattutto se rapportata alle altre province e alla media nazionale. Sulla base dei dati diffusi dal Tribunale dei diritti del malato, infatti, negli ultimi tre anni l'andamento dei tempi di attesa per le prestazioni mediche in Ciociaria è nettamente diminuito. Se per fare un'ecografia nel 2000 era necessario aspettare 60 giorni, nel 2002 la media è di 20 giorni. Lo stesso discorso vale per esami come la mammografia, dove si è passati da 60 giorni d'attesa a 22, la Tac (da 40 a 12 giorni), l'ecocolordoppler (da 90 a 87), con un incremento percentuale dell'offerta delle prestazioni che, in alcuni casi, sfiora l'80% (mammografia 79,1%, Tac 44,4%, ecografia 40,6%). Ma se tutto funziona così bene perché i cittadini si lamentano? «Il problema delle liste di attesa - risponde il manager Asl Domenico Stalteri - è legato sia alla carenza di personale, sia alle scelte degli utenti stessi. L'azienda non funziona al meglio, ma sta facendo passi da gigante. Abbiamo fatto numerosi concorsi per selezionare nuovo personale da mettere a supporto dei tanti servizi offerti, così come abbiamo preso un impegno concreto per il completamento dei presidi ospedalieri di Pontecorvo e Frosinone. La scarsa disponibilità del personale specializzato è uno dei motivi fondamentali dei tempi di attesa. Ma è anche vero che, in molti casi, sono gli stessi utenti che alimentano le lunghe liste di attesa. Esclusi i casi di emergenza dove assicuriamo sempre una prestazione al massimo entro le 24 ore, sono molti i cittadini che preferiscono un medico ad un altro determinando così dati sulle liste d'attesa del tutto infondati. Sono disposti ad aspettare mesi e mesi pur di fare quell'esame con chi vogliono loro rifiutando di spostarsi per esempio in strutture ospedaliere di altri centri della provincia». Ma se questo è innegabile, è anche vero che i cittadini hanno il diritto di farsi curare da personale competente e affabile.