Frosinone/Incubo per un
giardiniere Pasquetta, odissea al Pronto
soccorso: sei ore per la visita
Cinque ore e mezza per una visita al Pronto soccorso di Frosinone a
Pasquetta. Il dottore gli dice che non c’è la pomata dermatologica e che deve
acquistarla da solo «perché l’ospedale è in bolletta». E altre tre ore di attesa
per la visita specialistica l’indomani. E’ accaduto ad un giardiniere del
Comune, Antonio Galasso di 49 anni, in forza con i Lavoratori socialmente utili
che tanto hanno fatto discutere nelle settimane scorse. «Lavoro con le mani
- racconta Antonio - da qualche giorno avevo un eczema alla mano destra. A
Pasqua la situazione è peggiorata: le ferite hanno iniziato a sanguinarmi e ha
procurarmi dolore e fastidio. Non riuscivo a toccare nulla. Il giorno dopo, a
Pasquetta, stavo impazzendo e ho deciso di andare al Pronto soccorso». Alle
11,30 inizia la via crucis del giardiniere: «Mi hanno detto di aspettare. Mi
avrebbero chiamato. C’era un solo medico e continuamente arrivavano delle
urgenze. Che, giustamente, avevano la precedenza. Sono rimasto su quella
panchina fino alle 17,20. Solo a quell’ora sono stato chiamato, dopo quasi sei
ore di attesa. Il medico mi ha fatto due punture e mi ha messo la pomata. Poi mi
ha detto che dovevo metterla di nuovo, ma che "l'ospedale era in bolletta" e
che, quindi, me la dovevo comperare da solo. Poi mi ha detto di tornare
l’indomani per la visita dermatologica. Questa mattina (ieri, ndr), alle 8,30,
ero in ospedale. Ma mi hanno detto che le visite iniziavano alle 11,30. Altre
tre ore di attesa per sentirmi dire dallo specialista: "Perché è andato al
Pronto soccorso? In questo modo il servizio si ingolfa". Perché stavo impazzendo
dal dolore, ho risposto. Era Pasquetta e i medici non si trovano. E’ assurdo che
un ospedale importante come quello di Frosinone debba avere un solo medico di
guardia. E’ vietato ammalarsi?».
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