Precise direttive della Procura di
Cassino Più controlli nei Comuni e
all’interno degli ospedalidi ALESSIO PORCU
Tanti delitti. E tanti in castigo. La procura della Repubblica di
Cassino ha avviato 12.480 nuove indagini nel corso di 12 mesi e nello stesso
periodo ha risolto 15.787 casi: sono stati chiusi 3.307 fascicoli in più di
quanti ne sono arrivati, smaltendo così una buona percentuale di arretrato. Un
risultato raggiunto nel Lazio solo dall'ufficio retto dal procuratore Gianfranco
Izzo e dalla procura di Viterbo. Le cifre fanno parte delle statistiche
elaborate in questi giorni dal Ministero della Giustizia, diffuse assieme ad una
serie di considerazioni sullo stato della criminalità nel territorio. E il
caso del cittadino di Sora (segnalato nei giorni scorsi dal Messaggero) che dopo un furto ha atteso
cinque mesi il certificato da consegnare all'assicurazione? E’ stata
un'eccezione. In queste circostanze, mediamente, si rilasciano certificati entro
90 giorni. Un tempo dovuto al fatto che vi sono degli adempimenti (come attività
d’indagine da svolgere) che difficilmente consentono un tempo inferiore. Sul
fronte della Pubblica amministrazione il procuratore generale di Roma Renato
Calderone (sotto il quale ricadono tutte le procure della Repubblica nel Lazio)
dice che nel circondario di Cassino: «Si sono registrati dati significativi
relativamente ai reati di abuso di ufficio ed omissioni di atti di ufficio,
legati spesso a disfunzioni e carenze dell'attività della Pubblica
Amministrazione». Ed a questo proposito viene messa in evidenza la direttiva con
cui il procuratore Izzo ha disposto «Interventi investigativi presso gli
ospedali, i Comuni ed altri uffici pubblici. Si sono accertati così fatti
penalmente rilevanti come falsi in atto pubblico e truffe in danno della
Pubblica Amministrazione».
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