Cronaca di Frosinone

Venerdì 25 Aprile 2003
Precise direttive della Procura di Cassino
Più controlli nei Comuni e all’interno degli ospedali

di ALESSIO PORCU

Tanti delitti. E tanti in castigo. La procura della Repubblica di Cassino ha avviato 12.480 nuove indagini nel corso di 12 mesi e nello stesso periodo ha risolto 15.787 casi: sono stati chiusi 3.307 fascicoli in più di quanti ne sono arrivati, smaltendo così una buona percentuale di arretrato. Un risultato raggiunto nel Lazio solo dall'ufficio retto dal procuratore Gianfranco Izzo e dalla procura di Viterbo. Le cifre fanno parte delle statistiche elaborate in questi giorni dal Ministero della Giustizia, diffuse assieme ad una serie di considerazioni sullo stato della criminalità nel territorio.
E il caso del cittadino di Sora (segnalato nei giorni scorsi dal Messaggero) che dopo un furto ha atteso cinque mesi il certificato da consegnare all'assicurazione?
E’ stata un'eccezione. In queste circostanze, mediamente, si rilasciano certificati entro 90 giorni. Un tempo dovuto al fatto che vi sono degli adempimenti (come attività d’indagine da svolgere) che difficilmente consentono un tempo inferiore.
Sul fronte della Pubblica amministrazione il procuratore generale di Roma Renato Calderone (sotto il quale ricadono tutte le procure della Repubblica nel Lazio) dice che nel circondario di Cassino: «Si sono registrati dati significativi relativamente ai reati di abuso di ufficio ed omissioni di atti di ufficio, legati spesso a disfunzioni e carenze dell'attività della Pubblica Amministrazione». Ed a questo proposito viene messa in evidenza la direttiva con cui il procuratore Izzo ha disposto «Interventi investigativi presso gli ospedali, i Comuni ed altri uffici pubblici. Si sono accertati così fatti penalmente rilevanti come falsi in atto pubblico e truffe in danno della Pubblica Amministrazione».