Sabato 12 aprile 2003
È sempre più profondo ormai il solco che divide i sindacati provinciali e il commissario straordinario dell’Asl

I segretari di Cgil Cisl Uil, congiuntamente ai segretari dei pensionati, hanno chiesto al Prefetto di Frosinone Cozzani e al presidente della conferenza dei sindaci Marzi un incontro urgente per esaminare gli importanti problemi che attanagliano la sanità e i possibili interventi da adottare. Una iniziativa dura, che affronta molte questioni anche se colpisce il fatto che i sindacati di categoria della sanità non hanno aderito all’iniziativa delle rispettive confederazioni. «Il commissario straordinario – sostengono i sindacati – in spregio alle più naturali norme di correttezza e serietà assume impegni che sistematicamente vengono disattesi. Ha assunto impegni per affrontare i problemi esistenti nei 4 poli opsedalieri e di questo impegno non è rimasta alcuna traccia. Ha assunto impegni altrettanto precisi con i sindacati dei pensionati il 17 gennaio scorso e, anche di questo impegno, non è rimasta traccia alcuna. Il peggioramento dei servizi sanitari della provincia è sotto gli occhi di tutti: per un ecocardiogramma viene dato appuntamento dopo 4 mesi dalla richiesta». Dal canto suo la Cgil Funzione Pubblica sferra un durissimo attacco al presidente della Regione Storace e alla gestione commissariale esprimendo un pesante giudizio sulla sanità pubblica di questa provincia. «Da nove mesi nell’Asl c’è un commissario straordinario – scrive il segretario generale Davide Della Rosa – quando nessuna norma prevede che tale figura rimanga per così lungo tempo e permangono nell’incarico (anche questo è anomalo) il direttore sanitario e il direttore amministrativo aziendali. Senza entrare nel merito delle sconosciute motivazioni che hanno indotto la giunta regionale a nominare un commissario, riteniamo che quest’ultimo doveva surrogare in sè tutte le funzioni strategiche. Così siamo di fronte a figure senza un potere vero, spesso in contrasto profondo tra loro senza fiducia reciproca. Il miglioramento dei servizi è pressochè impercettibile e il personale è fortemente demotivato con senso di sfiducia verso la dirigenza. Ma cosa aspetta Storace a nominare un direttore generale a Frosinone, chiunque esso sia? Dia uno stop ai suoi proconsoli ciociari che in una furia lottizzatoria senza precedenti si spartiscono ormai ogni straccio di incarico disponibile: dal centralinista al cardiologo, dal dirigente di ospedale al barelliere».

sabato 12 aprile 2003