Intanto rientra l’allarme a Sant’Elia
dove metà degli alunni sono tornati in classe. Ma la polemica scoppia a
Cassino
«Noi, impreparati contro la
Sars»
Un operatore del 118 denuncia: «Ci hanno
fatto intervenire senza mascherine»di ALESSIO PORCU E DOMENICO TORTOLANO
Hanno paura della polmonite killer. Stanno in prima linea, in
casi di emergenze intervengono prima ancora dei medici. E non hanno nulla per
proteggersi ed evitare il diffondersi dell’epidemia. Gli operatori del 118
mercoledì sera hanno affrontato senza precauzioni il caso del paziente di
Cassino sospettato di avere la sars: «Non avevamo né mascherine né tute
speciali. La radiografia aveva già confermato i sospetti di infezione, i
risultati della tac non erano ancora arrivati ma nonostante questo ci è stato
detto di tornare tranquillamente a casa. Solo di fronte alle nostre proteste è
stato avvertito il direttore sanitario, ha detto di trattenerci in attesa di
quegli esiti ammettendo che se fossero risultati positivi dovevamo essere messi
in quarantena. Tuta sterile e mascherine sono arrivate dopo le 22 quando si
stava decidendo di trasferire il paziente allo Spallanzani di Roma». L’allarme
poi è rientrato, la tac ha escluso che l’anziano paziente û tornato il 17 aprile
dall’America - avesse contratto la polmonite killer. Ma la paura è rimasta.
La Asl di Frosinone invece rassicura. «La situazione della Sars è sotto
controllo in provincia di Frosinone - garantisce la direzione dell’Azienda
sanitaria - non sussiste motivo di preoccupazione dal momento che sono state
adottate tutte le misure di prevenzione». Mercoledì il direttore sanitario Carlo
Mirabella ha partecipato al vertice dei dirigenti Asl del Lazio, riuniti nel
palazzo della Regione. E nella mattinata di ieri ha convocato i responsabili
delle strutture sanitarie ciociare per indicare le linee guida di pronto e primo
soccorso in casi di pazienti sospetti, cosa fare e come gestire un paziente
sospettato di avere la polmonite killer.
La paura però continua a resistere.
Anche ieri mattina a Sant’Elia Fiumerapido molti bambini non sono entrati nelle
scuole elementari, dove i timori sono legati a due bambini tornati domenica
scorsa da un viaggio in Canada con i genitori. Martedì erano andati a scuola
solo 5 alunni su 250, mercoledì ne erano entrati nove; ieri era seduta dietro ai
banchi circa la metà dei bambini. Oggi la situazione dovrebbe tornare normale
«Mi hanno telefonato molti genitori - ha detto il dirigente scolastico Marco Lo
Vecchio - avvertendomi che manderanno a scuola i loro figli. I genitori hanno
capito che non c'è alcun rischio come hanno sempre sostenuto i medici dell'Asl
ai quali mi sono rivolto immediatamente, appena mi è stato rappresentato il
problema". I genitori più scettici hanno atteso che trascorresse una settimana
dal rientro delle due famiglie da Toronto, una volta accertato che i due bambini
in questi giorni non hanno avuto febbre o altri sintomi di problemi respiratori
hanno deciso di rimandare a scuola anche i loro figli.