Allarme a
“Malattie infettive"/Il ragazzo è stato poi bloccato da
carabinieri e polizia. La rabbia dei sanitari Malato di Aids sequestra infermiera Per
scappare dall’ospedale, punta un taglierino alla gola della donnadi MASSIMO CECI
Ricoverato per Aids allo
stato terminale, ha minacciato un’infermiera del reparto di “Malattie infettive"
di Frosinone con un taglierino e una limetta per le unghie prima di essere
calmato. «Mancano adeguati controlli: una conferma del collasso del reparto»,
attacca la Uil. Domenica alle 22 si è scatenato il terrore a “Malattie
infettive". Un giovane malato di Aids, di circa 30 anni, ha avuto un raptus e ha
cercato di fuggire dall’ospedale del capoluogo. Si è allora armato di un
taglierino, di un paio di forbici, di un cavatappi e di una lima per le unghie,
è entrato nello spogliatoio delle infermiere e ha puntato alla gola di una di
loro la lama, minacciando di usarla se non gli avesse consentito di fuggire.
«Voglio andare via, qui sto male, mi sento sequestrato», ha urlato alla donna,
tenendola sotto scacco. La quale ha avuto il sangue freddo di non reagire e di
allontanarsi velocemente, riuscendo a raggiungere un telefono e avvertire i
carabinieri e la polizia. Sul posto sono intervenuti carabinieri e polizia,
oltre alla guardia notturna dell’ospedale, che hanno provveduto a calmare e
disarmare il malato. I medici lo hanno poi sedato riportando il reparto alla
normalità. I sanitari hanno raccolto e sequestrato le “armi improvvisate".
Lo spunto polemico è stato colto al volo dalla Uil, che torna ad attaccare i
vertici della Asl per nicchiare sulla carenza del personale interno. «Non è la
prima volta che accadono fatti del genere - sbotta Fernando Di Mario, da 26 anni
ausiliario del reparto, rappresentante del sindacato - Ma ora è davvero troppo,
è giusto che la direzione sappia. Siamo in una condizione di carenza di
personale che impedisce di fornire adeguati controlli ai pazienti. Nel reparto
abbiamo sette malati terminali di Aids che hanno bisogno di cure e assistenza.
Domenica notte, il turno lo ha fatto solo un’infermiera del reparto, l’altra
stava facendo lo straordinario dopo aver fatto il turno pomeridiano a
“Rianimazione". E proprio lei è stata attaccata da un nostro paziente. Questo
dimostra che se invece di 18 infermieri ce ne sono 12, il servizio sanitario
scende di livello e aumenta il livello di pericolosità dei reparti». Nel
reparto, infatti, sono al momento in servizio 16 infermieri, ma uno lavora
part-time, uno è in malattia e due in maternità. «E la nuova pianta organica ne
ha tolti altri due, portandoli a 14 (una volta eravamo 30). Ce ne vorrebbero
invece tre per turno», conclude Di Mario. «Per questo - insiste Giulio Rossi
della Uil - abbiamo chiesto al Prefetto di inviare una lettera urgente al
commissario Domenico Stalteri per rappresentargli meglio di noi lo stato di
allarme che interessa “Malattie infettive" ma un po’ tutti i reparti
dell’ospedale».
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