Fiat/Segretario del sindacato ottimista
La Uil: «Dall’anno prossimo stop alla cassa integrazione»
di DOMENICO TORTOLANO
«Dal 2004, dopo la fuoriuscita dei pensionabili, non
dovrebbero esserci più periodi di cassa integrazione nello stabilimento
Fiat di Piedimonte». Lo ha dichiarato il segretario provinciale della Uil,
Francesco Giangrande, il quale ammette che con la riduzione del personale
scenderà anche il livello produttivo. «L'incertezza del mercato dell'auto-
afferma il sindacalista- non promette il recupero dell'occupazione che si
sta perdendo con la mobilità, ma il restyling della Stilo per fine anno ed
una nuova auto entro il 2005 potrebbero dare garanzie al futuro
occupazionale dello stabilimento». Nella fabbrica cassinate, secondo
indiscrezioni sindacali, si dovrebbe produrre entro i prossimi anni
un'auto di grossa cilindrata ma per ora c'è il timore di perdere altri
posti di lavoro.
Infatti nelle aziende terziarizzate ci sono ancora lavoratori in cassa
integrazione. Alla Logint ce ne sono 80 ancora a zero ore e lunedì
prossimo Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm ne discuteranno all'Unione Industriale
di Frosinone con l'azienda per conoscere la data del rientro. Cassa
integrazione ordinaria, invece, alla Comau con 38 persone, all'Apco con 20
a rotazione e alla Sistemi Sospensioni con 25. Per i sindacati la mobilità
non dovrebbe essere attuata nelle fabbriche dell'indotto. Critico come
sempre, invece, il Sin.Cobas che contesta la mobilità di 334 lavoratori
della Fiat che non vengono rimpiazzati. «Il quadro che ne esce fuori-
afferma il coordinatore Franco Di Domenico- è che tra qualche anno
l'intera zona del cassinate sarà attraversata da una grave crisi legata
alla riduzione o alla totale dismissione dell'industria automobilistica.
Gravi sono state le responsabilità di forze politiche e sindacali che nei
mesi scorsi con illusioni e false promesse hanno continuato a stroncare le
lotte dei lavoratori Fiat per la salvezza dell'impresa. Il SinCobas non è
contrario al ricorso alla mobilità volontaria, incentivata e collegata al
pensionamento dei lavoratori, ma questo provvedimento non deve diventare
uno strumento per smantellare gradualmente l'industria italiana».
Dal canto suo l'assessore provinciale al lavoro, Oreste Della Posta,
sollecita l'utilizzo da parte della Regione Lazio dello stanziamento di 25
milioni di euro per la realizzazione di impianti per la componentistica
dell'auto nel cassinate al servizio sia della Fiat che di altre fabbriche.
Intanto mentre salgono le vendite della Stilo Multi Wagon rimane stabile
la berlina. E per liberare i piazzali dello stabilimento dai modelli a tre
e cinque porte la linea A che produce la berlina si fermerà dal 25 giugno
al 4 luglio.