Consulenze sospette all’Asl
INCARICO sospetto all’Asl di Frosinone: tre indagati.
L’Ugl denunciò irregolarità su come era stato aggiudicato l’appalto
I fatti risalgono alla gestione Pugliese quando tre anni fa fu incaricata
una società di informatica
di MARINA MINGARELLI
I fatti si riferiscono agli anni che vanno dal ’99 al
2000 quando il manager Nicola Pugliese, il direttore amministrativo
Gianluigi Bracciale e il direttore sanitario Giorgio Rossi, affidarono ad
una società di informatica (molto vicina alla dirigenza dell’epoca
dell’assessorato regionale alla sanità) un incarico di consulenza, tra
l’altro molto molto onerosa.
L’indagine della magistratura è scattata a seguito di una segnalazione del
sindacato Ugl, probabilmente insospettita sulle modalità e sulla
opportunità di tale consulenza che ha rappresentato un indubbio onere con
un vantaggio tutto da dimostrare.
L’Ugl, nella persona del segretario provinciale Rosa Roccatani, inviò un
esposto alla procura della Repubblica di Frosinone e alla Corte dei Conti
denunciando una serie di irregolarità sull’appalto affidato ad una società
di Roma che doveva provvedere all’elaborazione del trattamento economico
di tutto il personale e al sistema di controllo delle presenze dello
stesso personale.
L’inchiesta è andata avanti e, secondo alcune indiscrezioni trapelate,
l’ex manager dell’Asl ed i due suoi più stretti collaboratori sono stati
chiamati dalla procura per essere ascoltati dal magistrato che si sta
occupando della vicenda.
Non è la prima volta che i tre sono chiamati dalla magistratura per
rispondere di «allegra» gestione di appalti e di incarichi per il periodo
in cui costituivano il management dell’Asl (con la giunta regionale di
centrosinistra).
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