Sanità senza pace/ Stalteri se ne va tre giorni dopo
aver ”tagliato” il direttore amministrativo. Al suo posto nominato Carlo
Mirabella
Terremoto all’Asl, si dimette il commissario
Storace: voleva tornare a Roma, vicino alla famiglia. De Angelis (Ds): un
altro fallimento
di LUCIANO D’ARPINO
Terremoto ai vertici dell’Asl di Frosinone: il
commissario straordinario Domenico Stalteri si è dimesso. La lettera l’ha
consegnata direttamente al governatore del Lazio Francesco Storace ieri
mattina, poco prima della riunione di giunta. Al suo posto è stato
nominato, sempre come commissario e non come direttore generale, Carlo
Mirabella, attuale direttore sanitario.
La differenza tra commissario e direttore generale è sostanziale. In
sintesi: un commissario può essere cacciato dalla sera alla mattina senza
per questo dover continuare a pagargli lo stipendio con i soldi pubblici
(in media 150 mila euro netti l’anno); un direttore generale invece, è più
garantito in quanto lo si può cacciare lo stesso se non rende o se dà
fastidio, ma bisogna continuare a pagarlo per i cinque anni di contratto
sottoscritti all’atto della nomina (è già accaduto con l’ex manager
Torti). Il commissario, dunque, è meno autonomo e il suo destino dipende
unicamente dal presidente della giunta regionale che lo nomina.
Ma perché si è dimesso Stalteri dopo un anno di incarico? Lui non parla.
Di certo ha mollato il timone esattamente tre giorni dopo il
dimissionamento del direttore amministrativo Giovanni Terlizzo con cui
Stalteri aveva avuto alcuni scontri (sugli straordinari, sulle assunzioni
e sull’appalto per il nuovo ospedale). C’è chi dice, infatti, che la
”cacciata” di Terlizzo non sia andata giù al presidente della Commissione
sanità, il consigliere regionale Alessandro Foglietta di An, il quale
avrebbe dunque preteso la ”testa” di Stalteri.
Questa ipotesi, però viene negata decisamente dal presidente della giunta
Regionale Francesco Storace, sempre di An: «E’ una favola - afferma - la
decisione di Stalteri era nell’aria da tempo e me ne aveva parlato già
diverse volte. Era stanco di fare il pendolare. Anche lui ha famiglia e
più volte aveva espresso il desiderio di tornare a Roma. Nessun terremoto,
è una questione di ordinaria amministrazione. Ha fatto un buon lavoro e
ora troverà una collocazione di livello. Mi pare eccessivo attribuire il
tutto a dei presunti scontri con Terlizzo». Ma perché avete scelto di
andare avanti con un altro commissario straordinario come Mirabella invece
di nominare un direttore generale? «Non capisco questo intestardirsi sulle
parole - replica Storace - il commissario ha gli stessi poteri del
direttore generale. E’ una soluzione interna che era stata anche auspicata
dalla Cisl. Di sicuro Stalteri ha ben operato. Sto leggendo la sua
relazione che è di livello: ha sbloccato la realizzazione dei nuovi
ospedali di Frosinone e Cassino e ha lavorato alla programmazione degli
interventi per quello di Sora. Di sicuro lascia una situazione della
sanità migliore di tre anni fa».
Ma il consigliere regionale di Ds, Francesco De Angelis, non la pensa
così: «Storace ha detto la stessa cosa un anno fa del manager Cavallotti
quando fu costretto a lasciare Frosinone.Il presidente della giunta
regionale ora se la prende anche con i pendolari. La verità che il
centrodestra ancora una volta ha fallito nella gestione della sanità. Ogni
volta ci hanno detto che stavano portando a Frosinone i migliori
dirigenti. Dopo un po’ si scopre che non è più vero e li cacciano. La
giunta regionale di centrodestra ha compiuto oggi l’ennesimo atto
scellerato mettendo seriamente a rischio la salute dei cittadini della
nostra provincia. E’ ora di finirla! La politica deve stare fuori dalla
sanità. I cittadini e gli operatori sanitari sono stanchi di questo modo
di gestire e governare la sanità pubblica nella nostra provincia».