Pochi medici, è ancora emergenza
Asl commissariata, la Cgil insiste: subito un vero
manager
di DOMENICO TORTOLANO
"E'
sorprendente la coincidenza tra la defenestrazione di Stalteri e lo
sblocco dei lavori del nuovo ospedale di Cassino e del nucleo di
valutazione per la costruzione di quello di Frosinone". Lo scrive in una
nota il segretario generale della Funzione Pubblica della Cgil, Davide
Della Rosa, il quale parla di una "stranezza che ci riconduce
all'interrogativo già posto da più parti, perché un nuovo commissario
straordinario all'Asl di Frosinone e non un direttore generale nella
pienezza delle sue funzioni?" Per il sindacalista la risposta è semplice.
"Il direttore generale - osserva- per quanto debba dar conto
periodicamente a chi lo ha nominato e cioè la giunta regionale, ha una sua
autonomia di poteri e responsabilità e qualora non sia lui stesso ad
interrompere unilateralmente il contratto quinquennale, deve essere
retribuito per l'intero mandato. Il commissario straordinario, nominato in
casi eccezionali per assicurare l'ordinaria amministrazione, pur avendo
gli stessi poteri del direttore generale, è letteralmente nelle mani
(ostaggio) del presidente della giunta regionale, che può ( vedasi il caso
Stalteri) incoronarlo o defenestrarlo nello spazio di un mattino" Per
Davide Della Rosa le conseguenze sono ovvie, "se un direttore generale ha
le capacità può anche dire di no alle scelte sbagliate e agli eventuali
illeciti che questa o quella maggioranza politica vuole imporre contro la
sua volontà mentre un commissario straordinario deve piegare la testa e
dire sempre di si, pena la sua cacciata senza dare alcuna spiegazione. "
Per questo motivo la Cgil si è dichiarata contraria alla nomina di un
nuovo commissario che, secondo il sindacato, indebolisce il vertice dell'Asl
in un momento cruciale della sua stessa esistenza. "La riorganizzazione
del personale- conclude Della Rosa- l'atto aziendale ancora mancante, gli
investimenti in tecnologie ancora troppo carenti, il controllo degli
appalti per la costruzione dei due nuovi ospedali di Cassino e Frosinone e
di altre decine di opere sono aspetti che richiedono scelte coraggiose e
forse anche impopolari ma che solo un vertice nella sua pienezza di poteri
può compiere."
Intanto all'ospedale "Gemma De Bosis" di Cassino continua la carenza di
personale medico e infermieristico e molti hanno dovuto rimandare le
ferie. I tre medici mandati dall'Asl qualche settimana fa a coprire i
posti vacanti del Pronto Soccorso se ne sono andati ed ora a lavorare sono
soltanto in sei che devono far fronte a circa 140 pazienti al giorno. Poi
sono stati tolti 8 posti letto alla divisione Medicina e carenze si
registrano in quasi tutti i reparti con problemi per l'utenza.