La Caporetto dei servizi: 4 mesi per un’ecografia
Il leader regionale della Fps-Cisl Luigi Canali non ama parlare solo in
generale. Per dimostrare il peggioramento dei servizi sanitari provinciali
si appoggia ai dati, incontrovertibili.
«Relativamente ai tempi di attesa degli ultimi 12 mesi nei due Cup (centri
unici di prenotazione) di Frosinone e Cassino - dice - che sono quelli a
maggiore affluenza di utenti anche per prestazioni del tutto ordinarie, si
registrano per esempio i seguenti ritardi. A Frosinone: 70 giorni di
attesa per un’ecocardiogramma, 90 per un’elettrocardiogramma, 80 giorni
per una visita cardiologica, 40 giorni per un’Eco all’addome o al retto. A
Cassino Invece: 150 giorni per un’Eco Doppler (quattro mesi e mezzo!), 59
giorni per una visita cardiologica, 49 giorni per una visita diabetologica
e 27 giorni per una visita oculistica».
Quello che preoccupa il sindacato è il trend dei ciociari che vanno fuori
provincia per farsi curare. I dati: nel 2001 si è avuta una migrazione
sanitaria per 23.547 ricoveri per un costo di £. 120.594.977.000 ed una
mobilità attiva per £. 54.556.482.000 con un saldo negativo per £.
66.038.407.000.
«Ma il problema - spiega ancora Canali - è che gli impegni maggiori di
spesa per la migrazione sanitaria si sono registrati, non per ricoveri
relativi a patologie afferenti ad alte specializzazioni, ma per ricoveri
relativi a patologie ordinarie».
Nel 2001, per esempio, la migrazione sanitaria per la chirurgia generale
ha comportato una spesa di 16.084.054.000 nonostante la presenza di 7
divisioni di Chirurgia, per la Ortopedia ha comportato una spesa di £.
12.349.460.000 nonostante la presenza di 6 Divisioni e per la Medicina
generale ha comportato una spesa di £. 7.913.656.000 nonostante la
presenza di 7 Divisioni di Medicina. Invece la migrazione sanitaria per le
patologie riguardanti branche ad alta specializzazione ha comportato per
la cardiochirurgia una spesa di £. 6.440.224.000 e per la Neurochirurgia
una spesa di £. 3.515.884.000.
Ecco perché la Fps-Cils regionale insiste tanto sulla tesi che
innanzitutto va ricostruito il rapporto fiduciario con gli utenti dei
servizi sanitari ciociari.
L. D’Arp.