L’attuale manager Mirabella ammette: «Lunedì discuteremo degli interventi
più urgenti». Il dirigente dell’ufficio tecnico: «Fondi bloccati alla
Pisana»
Relazione choc: «Ospedali ciociari inagibili»
Lo ha scritto l’ex commissario Asl Stalteri nella valutazione
inviata alla Regione prima di dimettersi
di MASSIMO CECI
Tutti gli ospedali della provincia di Frosinone sono inagibili. La salute
dei pazienti è a rischio. «Al momento in cui assumo la carica - scriveva
Domenico Stalteri nella relazione di servizio consegnata alla Asl e alla
Regione Lazio poco prima di dimettersi da commissario straordinario -
nessuna struttura ospedaliera e distrettuale è agibile». «E oggi le cose
sono cambiate di poco», garantiscono dall’ufficio Tecnico dell’azienda
sanitaria ciociara.
«L’ospedale di Frosinone è inagibile - dice senza mezzi termini Stalteri
in un’intervista al Messaggero - Come struttura ha quasi 60 anni e le
nuove norme del decreto-Bindi del 1997 lo mettono fuori gioco». Può fare
un esempio concreto dell’inadeguatezza dell’Umberto I? «Penso ad esempio
alle camere. Secondo il nuovo decreto, ogni camera d’ospedale che accolga
pazienti deve avere due letti e il bagno. A Frosinone non ce n’è nessuna
così». Cassino e Sora vanno meglio? «Per Cassino abbiamo richiesto il
finanziamento per metterlo a norma (tutti cameroni a sei posti-letto, non
climatizzati). Il corpo centrale è del 1948, ogni tanto cade un pezzo del
tetto. L’ospedale vecchio di Sora è stato trasformato in uffici,
ovviamente tutti illegali perché la struttura è quella. Per mettere a
norma tutti i presidi della provincia di Frosinone servirebbero 60 milioni
di euro». «Il problema è che abbiamo richiesto due milioni di euro alla
Regione - conferma il dirigente dell’ufficio tecnico della Asl, Santoro -
ma sono rimasti sulla carta. Nell’anno della gestione Stalteri abbiamo
solo potuto puntellare l’emergenza inagibilità, senza interventi
energici». Stalteri ha scritto che quando ha assunto la carica di
commissario straordinario (luglio 2002) ha trovato «numerose prescrizioni
da parte dei Nas in occasione di visite ispettive e sopralluoghi a varie
strutture aziendali». È stato così anche in quest’ultimo anno? «I Nas non
si sono visti. D’altra parte che cosa potremmo fare?», esclama Santoro. «A
Frosinone e Cassino stanno per costruire due nuovi ospedali - aggiunge
Stalteri - Aggiornare quelli vecchi sarebbe uno spreco di risorse».
E proprio ieri mattina il neo commissario Asl Carlo Mirabella ha firmato
le lettere di invito alla gara per la costruzione del nuovo ospedale del
capoluogo, spedite a 39 imprese. Entro il 19 novembre si conosceranno le
offerte. L’ospedale sorgerà su un terreno in via Fabi (5 ettari) che lo
stesso Stalteri ha acquistato l’ultimo giorno in cui è rimasto in carica,
il 31 luglio scorso. «Per il problema dell’edilizia ho programmato una
riunione per lunedì - assicura Mirabella - Se emergessero casi gravi
prenderò provvedimenti al più presto. Al soffitto di Pediatria a Cassino,
ad esempio, abbiamo già provveduto».
È poi la Cisl Lazio a confermare che gli ospedali della provincia sono a
rischio chiusura. «Se i Nas intraprendessero iniziative, poche sarebbero
le strutture che rimarrebbero in piedi - confessa il segretario regionale
Cisl-Fps Luigi Canali, originario di Morolo - Bisogna scegliere le
priorità d’intervento, che al momento mancano. Mi auguro che Mirabella,
adottando relazioni sindacali più corrette, le scelga insieme a noi. Il
disagio maggiore lo accusa il Pronto soccorso: è la prima cosa su cui
mettere le mani». La spina dei posti-letto. «Al 31 dicembre 2001 - scrive
ancora Stalteri - i posti letto negli ospedali pubblici erano 1650, di cui
1532 per malati acuti. Al 30 giugno 2002, erano scesi a 1616 (1490 per
acuti). Oggi sono 1415, di cui solo 1331 per acuti e 84 per lungodegenza e
riabilitazione». Ma la Regione vuole di più: vuole ridurre le spese
riducendo i posti letto per acuti da 1490 a 1287, riconvertendone poi una
parte in posti letto per lungodegenza e riabilitazione. Più pungente
risulta la spina delle risorse umane. «In assenza della dotazione organica
aziendale - prosegue Stalteri - si utilizzava personale a tempo
determinato per il 16% del totale». A febbraio 2002 la Regione ha
approvato l’organico della Asl di Frosinone: 5572 unità. Provocando i
seguenti esuberi: 72 dirigenti, 423 infermieri, 18 puericultrici e 26
tecnici. Ma il paradosso è che in alcuni ospedali - scrive sempre Stalteri
- mancano medici e infermieri per garantire l'assistenza 24 ore su 24. Per
questo da settembre 2002 a gennaio 2003 sono stati assunti 58 barellieri,
11 operatori tecnici, 52 medici dirigenti e 205 infermieri professionali.
A tutt'oggi, però, mancano all’appello 364 lavoratori. E il bilancio
registra un deficit annuo di 86 milioni di euro.