Cronaca di Frosinone

Mercoledì 20 agosto 2003

Interrogazione dei Ds all’assessore regionale, De Angelis accusa: «Enormi sprechi nel finanziamento alle case di cura»
Sanità al collasso, cliniche sott’accusa
Stalteri, ex manager Asl: in sette anni triplicati i costi per le convenzioni

di MASSIMO CECI

Aumentano a dismisura i costi per l’assistenza ospedaliera convenzionata ma intanto continuano i malori per l’afa negli ospedali pubblici e alcuni reparti chiudono “per ferie”: manca l’acqua nei distributori e le stanze non sono refrigerate. Si muovono i politici e di dipendenti: i Ds firmano un’interrogazione regionale per risalire alle responsabilità politiche; gli impiegati della Asl insorgono per il caldo insopportabile.
Il primo a denunciare la crescita dei costi delle case di cura private è stato l’ex manager dell’Asl di Frosinone Domenico Stalteri. Nella relazione 2003 presentata alla Regione e alla Asl, Stalteri afferma: «I costi per le strutture private provvisoriamente accreditate aumenta notevolmente anno per anno, per effetto di nuovi accreditamenti da parte della Regione di strutture per la riabilitazione, la lungodegenza medica e le Rsa (Residenze sanitarie assistite per anziani non autosufficienti, ndr) ed in conseguenze dell’adeguamento del sistema tariffario. Per questa componente di costo siamo passati da un importo di euro 17.559.534,57 del 1995 a circa 57.722.135 del 2002». Spesa più che triplicata in 7 anni.
I soggetti privati accreditati sono i seguenti: “San Francesco” e “Nuova Santa Elisabetta” (zona Alatri-Anagni); “Sant’Antonio” (zona Frosinone); “Santa Teresa”, “Villa Gioia” e “Salus” (zona Sora); “San Raffaele”, “Sant’Anna”, “Villa Serena”, “Parco Madonna delle Grazie”, “Piccole Suore di Castrocielo”, “Villa degli Ulivi” e “Piedimonte San Germano” (zona Cassino). Ben 9 di queste cliniche sono accreditate come Rsa, per un totale di 593 posti-letto. «La gestione delle case di cura private - scrive sempre Stalteri - si è spesso rivelata in passato alquanto problematica sia per quanto riguarda l’aspetto puramente finanziario, sia per quanto concerne gli aspetti procedurali e comportamentali derivanti dal rispetto delle convenzioni. Oggi si è riusciti a dare notevole liquidità a dette strutture, attraverso il pagamento costante delle fatture entro il 91° giorno».
«La medicina convenzionata delle case di cura private accreditate è il settore di maggior spreco della Asl - osserva il segretario provinciale della Cgil-Fp, Davide Della Rosa - Queste cliniche assorbono moltissimo denaro pubblico e spesso per ricoveri che possono benissimo essere effettuati in strutture pubbliche. I costi sono a carico della Regione, però è la Asl ad anticiparli. La restituzione avviene dopo 4-5 anni e il deficit si ingrossa, come ha ben rilevato Stalteri».
«La cosa non finisce qui - sbotta il consigliere regionale dei Ds Francesco De Angelis - La sanità ciociara è allo sfascio ma si continua a dire che sono tutte misure provvisorie. Se questi sono i primi provvedimenti di Mirabella, non ci siamo. Sto per presentare un’interrogazione urgente all’assessore regionale alla Sanità per indagare sulle carenze di organico della Asl nonostante l’espletamento dei concorsi e sugli enormi sprechi nei finanziamenti delle case di cura private. Di chi è la colpa?»