LO PSICOLOGO
Un sorriso aiuta a guarire
Patch Adams, il dottore con il naso rosso da pagliaccio e la margherita al
petto schizzante acqua (portato sullo schermo cinematografico dall'attore
Robin Williams), che "imperversava" nelle corsie ospedaliere regalando
sorrisi e un po' di allegria ai piccoli degenti, sarà presto una realtà
anche nei reparti pediatrici dei nosocomi ciociari. La Regione Lazio,
infatti, lo scorso 4 agosto, ha approvato una proposta di legge per lo
svolgimento dell'attività di animazione all'interno delle strutture
residenziali sanitarie. «L'iniziativa - spiega l'assessore regionale alla
Famiglia ed ai Servizi Sociali Anna Teresa Formisano, promotrice della
suddetta proposta di legge insieme all'assessore alla Sanità Marco
Verzaschi -, si propone di migliorare qualitativamente il periodo della
malattia e dell'ospedalizzazione e di favorire il processo di
umanizzazione all'interno degli ospedali, promuovendo attività organizzate
di animazione che coinvolgano i degenti anche come apporto complementare
alla cura». Lo svolgimento delle iniziative di animazione, secondo quanto
dettato dalle disposizioni della Pisana, è subordinato: alla presenza di
locali idonei all'interno delle strutture; alla valutazione medica
riguardo la possibilità di partecipazione dei pazienti in base allo stato
psico-fisico; alla compatibilità tra le iniziative di animazione e le
attività sanitarie. I progetti di animazione, potranno essere realizzati
attraverso convenzioni stipulate tra le strutture sanitarie e
organizzazioni non lucrative di utilità sociale ed altri enti privati che
svolgano attività legate allo spettacolo e all'animazione di gruppo. La
Regione, inoltre, concederà contributi per lo svolgimento dei programmi di
animazione; e inserirà, nell'ambito dei piani di formazione professionale,
appositi corsi di preparazione e qualificazione per animatori di corsia,
tenuti da docenti di psicologia e medicina.
In provincia di Frosinone, i primi passi verso l'animazione all'interno
dei nosocomi sono stati già compiuti da tre-quattro anni a questa parte,
con l'apertura di stanze giochi che consentono ai piccoli pazienti,
seguiti da appositi animatori, di trascorrere momenti di spensieratezza
durante la degenza in ospedale. «Presso l'Umberto I°, nel Capoluogo, -
conferma il dottor Giovanni Violo, responsabile del Dipartimento materno
infantile dell'Azienda Sanitaria Locale -, è attiva da diverso tempo una
ludoteca. Al Gemma De Posis di Cassino, invece, la stanza giochi sino a
poco tempo addietro era funzionante; attualmente non lo è più, perché è
scaduta la convenzione stipulata con l'ente (il Consorzio dei Servizi
Sociali del Cassinate) impegnatosi a svolgere attività di animazione.
Naturale - conclude il dottor Violo -, che è intenzione della Asl recepire
le disposizioni regionali in materia di animazione all'interno delle
strutture sanitarie; il tutto, ovviamente, conciliando i requisiti dettati
dalla legge con le risorse umane e strutturali a disposizione
dell'Azienda».