Cronaca di Frosinone

Mercoledì 27 agosto 2003

LO PSICOLOGO
Un sorriso aiuta a guarire

Patch Adams, il dottore con il naso rosso da pagliaccio e la margherita al petto schizzante acqua (portato sullo schermo cinematografico dall'attore Robin Williams), che "imperversava" nelle corsie ospedaliere regalando sorrisi e un po' di allegria ai piccoli degenti, sarà presto una realtà anche nei reparti pediatrici dei nosocomi ciociari. La Regione Lazio, infatti, lo scorso 4 agosto, ha approvato una proposta di legge per lo svolgimento dell'attività di animazione all'interno delle strutture residenziali sanitarie. «L'iniziativa - spiega l'assessore regionale alla Famiglia ed ai Servizi Sociali Anna Teresa Formisano, promotrice della suddetta proposta di legge insieme all'assessore alla Sanità Marco Verzaschi -, si propone di migliorare qualitativamente il periodo della malattia e dell'ospedalizzazione e di favorire il processo di umanizzazione all'interno degli ospedali, promuovendo attività organizzate di animazione che coinvolgano i degenti anche come apporto complementare alla cura». Lo svolgimento delle iniziative di animazione, secondo quanto dettato dalle disposizioni della Pisana, è subordinato: alla presenza di locali idonei all'interno delle strutture; alla valutazione medica riguardo la possibilità di partecipazione dei pazienti in base allo stato psico-fisico; alla compatibilità tra le iniziative di animazione e le attività sanitarie. I progetti di animazione, potranno essere realizzati attraverso convenzioni stipulate tra le strutture sanitarie e organizzazioni non lucrative di utilità sociale ed altri enti privati che svolgano attività legate allo spettacolo e all'animazione di gruppo. La Regione, inoltre, concederà contributi per lo svolgimento dei programmi di animazione; e inserirà, nell'ambito dei piani di formazione professionale, appositi corsi di preparazione e qualificazione per animatori di corsia, tenuti da docenti di psicologia e medicina.
In provincia di Frosinone, i primi passi verso l'animazione all'interno dei nosocomi sono stati già compiuti da tre-quattro anni a questa parte, con l'apertura di stanze giochi che consentono ai piccoli pazienti, seguiti da appositi animatori, di trascorrere momenti di spensieratezza durante la degenza in ospedale. «Presso l'Umberto I°, nel Capoluogo, - conferma il dottor Giovanni Violo, responsabile del Dipartimento materno infantile dell'Azienda Sanitaria Locale -, è attiva da diverso tempo una ludoteca. Al Gemma De Posis di Cassino, invece, la stanza giochi sino a poco tempo addietro era funzionante; attualmente non lo è più, perché è scaduta la convenzione stipulata con l'ente (il Consorzio dei Servizi Sociali del Cassinate) impegnatosi a svolgere attività di animazione. Naturale - conclude il dottor Violo -, che è intenzione della Asl recepire le disposizioni regionali in materia di animazione all'interno delle strutture sanitarie; il tutto, ovviamente, conciliando i requisiti dettati dalla legge con le risorse umane e strutturali a disposizione dell'Azienda».