«Non si guarisce da un tumore, se dinanzi abbiamo un
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«Non si guarisce da un tumore, se dinanzi abbiamo un medico "clown"; ma
sicuramente aiuta chi già si trova in una situazione di fragilità a non
pensare per un attimo, un'ora, o un intero pomeriggio, a quanto fastidiosa
sia, ad esempio, una flebo». E' quanto sostiene lo psicologo Carlo Recchia,
da tempo tra i propugnatori di iniziative che consentano ai piccoli
pazienti ricoverati di "evadere", seppur per brevi periodi, dalla triste
realtà ospedaliera. «E' ormai ampiamente dimostrato - afferma Recchia -
che l'ansia, nei più piccoli, si riesce a controllare e a far regredire
con un attegiamento giocoso». Fondamentale è in tal senso, una
ridefinizione del modo di porsi dei medici: «Sfido chiunque, figuriamoci
un bambino, a parlare con serenità davanti al dottore di turno, che si
rivolge al degente con aria seriosa ed impaziente». E tra i pionieri, in
Ciociaria, del processo di umanizzazione all'interno delle strutture
sanitarie, c'è anche l'Associazione Samanta; che nell'aprile 1998 allestì
presso l'ospedale di Pontecorvo un locale interamente dedicato allo svago
dei bambini ricoverati. «Purtroppo - commenta amaramente Lucia Bellini,
presidente del sodalizio benefico - dopo un solo anno di vita la stanza
venne smantellata, in seguito alla chiusura del reparto pediatrico».