SORA/LA DISAVVENTURA DI UN ANZIANO IN CORSIA
«Le bende? Le porti da casa»
«Le garze sono finite. Se vuole continuare la medicazione se le porti da
casa». E’ quanto è stato detto a un anziano di San Donato Val di Comino in
cura presso l’ospedale di Sora.
A denunciare pubblicamente il caso di malasanità è stato Antonio
Cardarelli, consigliere di Rifondazione Comunista al comune di San Donato.
In una nota Cardarelli ha scritto: «Ancora una volta devo denunciare un
vergognoso episodio di malasanità. E’ accaduto all’ospedale di Sora. A un
paziente di San Donato, da un medico dello stesso presidio, sono state
prescritte sedici medicazioni (una al giorno) da effettuare presso il
reparto “Chirurgia C”. Alla decima medicazione al paziente è stato
comunicato che per il proseguimento del trattamento avrebbe dovuto
portarsi da casa fasce e garze sterili perché l’ospedale non ne aveva più
a disposizione. Alla richiesta di spiegazioni del paziente, il medico di
turno ha risposto che la situazione dell’ospedale di Sora è precaria. Devo
anche denunciare - prosegue Cardarelli - che il paziente, non potendo
camminare, aveva bisogno di una sedia a rotelle introvabile in ospedale.
La sanità - prosegue il consigliere - è una piaga sociale da tutti
discussa, ma che nessuno ha interesse a risolvere. L’ospedale di Sora è
stato visitato da vari politici, che si sono impegnati per una risoluzione
immediata dei problemi. Solo chiacchiere… Metà struttura è completamente
chiusa, i pazienti in gravi condizioni, quindi costretti al ricovero,
vengono “letteralmente parcheggiati” in reparti parzialmente funzionanti
fino a quando non si libera un posto nel reparto di destinazione. Solo una
grande mobilitazione di massa - conclude Cardarelli - riuscirebbe a
smuovere le acque. E questo si può fare se tutti i cittadini si
mostreranno uniti contro una situazione davvero critica e vergognosa».
Già in passato il nosocomio sorano è stato oggetto di polemiche per le
scarse attrezzature di cui dispone. Non solo i cittadini sono scesi più
volte in piazza con tanto di fiaccole per protestare, ma anche i sindaci
del comprensorio hanno più volte esternato il loro dissenso verso la
precarietà della sanità: il sindaco di Pescosolido, Renzo Cancelli, ha
perfino fatto lo sciopero della fame. Che ha sospeso dopo le promesse
della dirigenza della Asl. A seguito alle varie proteste ache il
governatore del lazio, Francesco Storace, fece visita al nosocomio.
St. De Ang.
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