23-29 settembre 2003


La Regione indica ai direttori generali gli obiettivi per il contenimento del deficit 2003
Lazio: tagli al concordamento
Principali imputati: personale e beni e servizi - Ospedali nel mirino

Il disavanzo 2003 cala nelle aziende sanitarie del Lazio. Ma soprattutto personale e beni e servizi lo tengono ancora su. E la Regione chiede di più ai manager. I conti parlano chiaro: il deficit complessivo del 2002 è stato di 562,5 milioni (gli interventi regionali e il fatto che a livello aziendale non siano considerati i saldi dei proventi da «oneri straordinari» e quelli da «oneri finanziari » giustificano la differenza tra il totale dei disavanzi aziendali e quello complessivo regionale), quello del 2003 deve attestarsi a quota 191,1 milioni. E per farlo la Regione ha messo in pista la procedura del «concordamento » che si divide in quattro fasi:
- verifica dei dati e costruzione degli indicatori regionali di riferimento rispetto ai quali comparare aziende, valori medi regionali e nazionali;
- conoscenza immediata dei costi complessivi regionali 2003, individuando le componenti di maggior peso e quelle cresciute di più nel 2002;
- centrare l’obiettivo 2003 di disavanzo complessivo come risulta dalla proposta regionale verificandone sostenibilità economica e finanziaria;
- valutazione delle situazioni aziendali più critiche per i costi legati all’attivazione di strutture sanitarie a «forte investimento regionale » per verificare la possibilità di sostegno da parte della Regione (si parla soprattutto del S. Andrea di Roma).
Da giugno ad agosto la Regione ha incontrato tutti i manager laziali verificando azioni e costi e valutandone le proposte di budget. E il risultato si è consolidato negli obiettivi 2003 indicati nella delibera 838 del 5 settembre con cui si rende operativo il concordamento.
Personale. Nel 2002 troppe assunzioni: nonostante il blocco deciso dalla Regione il “saldo” è stato di 858 unità. L’obiettivo del concordamento per il 2003 è ridurre la spesa rispetto al preconsuntivo 2002 abbattendo l’inefficienza nell’utilizzo delle risorse umane (soprattutto in ospedale) e rispettando il blocco delle assunzioni stabilito dalla Finanziaria 2003. Per qualunque assunzione in deroga alla legge, i direttori generali dovranno accertarsi che l’onere sia compatibile con il livello massimo di costo che gli compete. E un occhio di riguardo dovranno riservarlo per le assunzioni a tempo determinato, da limitare all’indispensabile.
Beni sanitari.
L’eccesso di costi è stato determinato dalla fornitura diretta di farmaci per la continuità terapeutica, per gli assistiti in hospice e Rsa e per alcuni farmaci ai residenti in alternativa al canale farmacie. Anche l’ossigeno terapeutico a domicilio è costato caro come i farmaci antidiabetici e i microinfusori per insulina. A contribuire all’eccesso di spesa, poi, ha pensato l’incremento dell’attività ospedaliera nei presìdi delle Asl e l’aggiudicazione delle forniture a prezzi più alti, sia per i costi delle nuove molecole sia per i maggiori prezzi offerti. L’obiettivo è la stabilizzazione dei costi rispetto al 2002, abbattendo anche per questa voce l’inefficienza nell’utilizzo delle risorse soprattutto in ospedale.
Servizi non sanitari. I costi sono lievitati per le aggiudicazioni di contratti di servizi in appalto a prezzi superiori a quelli previsti nei contratti in scadenza, per l’estensione degli appalti già esistenti, l’esternalizzazione di nuovi servizi e i rinnovi di convenzioni con strutture private per prestazioni ospedaliere e specialistiche. Obiettivo: la stabilizzazione dei costi rispetto al preconsuntivo 2002, da ottenere valutando i contratti in scadenza in base alle esigenze e in rapporto a qualità e quantità dei servizi da acquistare.
Servizi sanitari.
La maggiore spesa è colpa dell’accreditamento di nuovi posti letto o strutture per Rsa e hospice e per la rivalutazione delle tariffe. La cura è il controllo dell’appropriatezza dei ricoveri in queste strutture in coerenza tra progetti assistenziali e fabbisogno degli utenti.
Farmaceutica 2003. Rispetto al 2002 si prevede una riduzione di circa 100 milioni sia per l’andamento dei primi cinque mesi dell’anno, sia per la riduzione legata alla distribuzione diretta dei farmaci. Quindi, per questa voce, non è previsto alcun obiettivo.