Cassino/Il consigliere Abruzzese: «I medici che andranno al Pronto
soccorso non bastano»
Il Polo: rinforzi beffa in ospedale
La Asl ha promesso spostamenti nei reparti per coprire i buchi
di DOMENICO TORTOLANO
Sanità senza pace a Cassino sia per le carenze di personale al "Gemma De
Bosis" e sia per i ritardi nella costruzione del nuovo complesso
ospedaliero. L'Asl ha promesso l'arrivo di altri medici ma queste promesse
vanno avanti da un anno. «Non basta la precettazione dei medici del De
Bosis, ed il successivo arrivo di due sanitari da altri ospedali, per
risolvere le carenze del Pronto Soccorso dell'ospedale di Cassino, per il
quale occorre maggiore impegno e determinazione». Lo ha dichiarato il
consigliere comunale del Polo, Mario Abruzzese, il quale aggiunge
«prendiamo atto con piacere che, finalmente, il commissario Mirabella ha
deciso di rafforzare la dotazione organica medica del pronto soccorso del
nostro ospedale ma questo non può e non deve bastare». Per Mario Abruzzese
sono tanti i problemi che affliggono l'ospedale «che peraltro non
riguardano solo la gravissima penuria di medici nel reparto di Pronto
Soccorso, costretto ad assicurare il servizio con soli quattro medici a
coprire i turni notturni. Il De Bosis è un ospedale riferimento per tutto
il comprensorio, per cui, in attesa del completamento della nuova
struttura, deve essere messo in condizione di prestare un servizio
efficiente agli utenti, in tutti i reparti. Ad esempio, nell'era dei
computer non è più tollerabile che per fare delle analisi si debba fare
una fila per ore, a partire dalle cinque del mattino, e rischiare poi di
non poterle fare perché è stato raggiunto il limite previsto. Basterebbe
predisporre sul territorio un idoneo servizio di prenotazione, magari
utilizzando internet, e consentire ai cittadini di recarsi in ospedale il
giorno e l'ora previsti per il prelievo. Del resto l'analisi sulla sanità
fatta nei giorni scorsi dallo stesso presidente della Commissione
regionale Alessandro Foglietta, che non lascia spazio ad incertezze e
ritardi ulteriori, conferma le nostre prese di posizione che,
contrariamente a quanto afferma l'opposizione, non è questa la prima volta
che facciamo».