Ad Anagni
L’allarme della Cgil: igiene mentale, centro a rischio
di ANTONIO MARIOZZI
Da un anno non c'è più lo psicologo e la carenza di personale preoccupa
sempre di più. Il Cim (centro d'igiene mentale) di Anagni rischia di non
rispondere più alle esigenze dei suoi numerosi utenti e i sindacati sono
sul piede di guerra per la nuova emergenza sanitaria. Lo denuncia la Cgil,
che chiede un intervento urgente allo scopo di evitare che la struttura,
nel tempo, sia destinata a sospendere il servizio. Al Cim oggi lavorano
due psichiatri, due infermieri e un assistente sociale, ma il personale è
insufficiente per garantire un servizio adeguato alle tante esigenze.
Spesso, sempre secondo quanto denuncia il sindacato, si è costretti a
indirizzare i pazienti in altre strutture della provincia, con tutti i
conseguenti disagi. «Così come funziona oggi - dichiara il responsabile
della Cgil all'ospedale di Anagni, Renzo Cellitti - il Cim non ha alcun
senso perché non garantisce nessuna certezza agli utenti. Da un anno si
attende che sia rimpiazzato uno psicologo, ma finora non c'è alcuna novità
al riguardo. Tutto resta fermo - aggiunge - e ci chiediamo come possa
funzionare un servizio di questo tipo senza neanche uno psicologo?».
Quello della carenza di personale, però, non è l'unico problema da
risolvere, secondo la Cgil. Anche l'ubicazione del Cim nell'ex Inam è
ritenuta «non idonea», visto che lì c'è anche il centro unico di
prenotazione (Cup) e nella stessa struttura si portano persino i bambini
che devono sottoporsi a vaccinazione. «Il posto del Cim - dice ancora
Cellitti - non dovrebbe essere quello per ovvi motivi di opportunità. Ma,
evidentemente, nessuno pensa a questi problemi se si continua ad andare
avanti così, tra mille difficoltà». Il sindaco di Anagni, Franco Fiorito,
promette un «rapido intervento» per assicurare il rilancio del servizio e
scongiurare quindi conseguenze negative per i pazienti in cura all'ex Inam.
«Il Cim svolge un servizio molto importante per il territorio - dice
Fiorito - e, come abbiamo fatto in circostanze simili per altre carenze
del presidio ospedaliero, ci adopereremo presso le autorità competenti
perché la struttura possa tornare presto a funzionare nel migliore dei
modi, garantendo il potenziamento dell'attuale organico e la massima
efficienza agli utenti».