A LATINA
Dialisi fatale, indagato infermiere ciociaro
di ALESSIO PORCU
Una maledetta distrazione: una bottiglia piena di micidiale disinfettante
uguale a quella che contiene un semplice medicinale. E’ bastato per
uccidere Maria Caponi, la pensionata di 78 anni deceduta venerdì sera
nell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina dopo dieci ore di agonia: era
stata trasferita da una clinica convenzionata appena si erano accorti di
averle somministrato per errore un disinfettante al termine di una seduta
di dialisi. Ad assistere la paziente nella clinica privata Rendial di
Latina c’era anche un sanitario ciociaro. Nel registro degli indagati ieri
pomeriggio è finito l’infermiere Giulio Colandrea (29 anni) di Vallecorsa
assieme al caposala Mauro Mantuano (34 anni) di Latina.
Dal palazzo di giustizia di Latina hanno spiegato che per il momento si
tratta solo di una formalità, per consentirgli di rilasciare dichiarazioni
in presenza del difensore di fiducia Raffaele Maietta. Il reato ipotizzato
è l’omicidio colposo. Questa mattina alle 11 il sostituto procuratore
Gregorio Capasso affiderà al medico legale Maria Cristina Setacci il
compito di effettuare l’autopsia.
Ieri i carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazioni hanno accertato che
l'esano, iniettato per errore al momento di pulire il catetere che la
donna aveva in modo permanente, si trovava all'interno di una bottiglia
uguale a quella della soluzione fisiologica normalmente utilizzata per la
pulizia. Proprio questo avrebbe indotto in errore l'infermiere di
Vallecorsa, anche se normalmente l'esano non dovrebbe trovarsi nel
carrello dei medicinali da utilizzare al termine della seduta. Giulio
Colandrea giura di avere seguito le stesse procedure applicate tutti i
giorni per ogni paziente.
Il disinfettante, infatti, viene impiegato prima della dialisi per
favorire il distacco di particolari cerotti utilizzati per proteggere il
catetere.
(Altro servizio in cronaca di Latina)