Cassino/ Il piano della Asl prevedeva di reperire risorse da altri
reparti, ma nessuno ha accettato il trasferimento
Ospedale, Pronto soccorso senza pace
I camici bianchi, sotto organico, minacciano lo stato di
agitazione
di DOMENICO TORTOLANO
Nessuna soluzione è stata trovata, nonostante le promesse del commissario
straordinario dell'Asl, per risolvere le carenze di personale al reparto
del Pronto Soccorso dell'ospedale di Cassino. Ed ora i medici, stressati
da turni massacranti, minacciano agitazioni in serie per costringere il
commissario Carlo Mirabella a nominare il personale necessario. Su 11
medici in organico ne mancano ben cinque da oltre un anno e finora tutte
le soluzioni proposte sono andate a vuoto per la rinuncia a ripetizione di
quelli nominati. Anzi c'è anche il mistero di due medici incaricati dalla
direzione sanitaria per lavorare al Pronto Soccorso sono stati dirottati
al reparto di Geriatria dove non ci sarebbe l'urgenza di copertura di
personale mancante. Per porre fine a queste carenze sia il sindaco Bruno
Scittarelli che il tribunale del malato e le associazioni per i diritti
del cittadino sono intervenuti presso l'Asl ma finora si è trattato solo
di proposte rimaste lettera morta. Anche la settimana scorsa Mirabella
aveva promesso nell'incontro con Scittarelli di aver trovato una soluzione
interna, ovvero dirottando i medici da altri servizi. Che però hanno
rinunciato con motivazioni diverse. Ora a soffrire di queste carenze sono
il primario del reparto e i medici in servizio che giorno e notte devono
far fronte ad un numero altissimo di pazienti che arrivano da tutto il
territorio, oltre che le vettime degli incidenti in autostrada. E la media
di persone bisognose di cure si aggira intorno alle 150 unità.
Per l'Asl non si possono fare assunzioni e l'unica soluzione è quella di
trovare personale negli ospedali della provincia, una soluzione non facile
come sembra dal momento che nessun manager è riuscito a convincere nessuno
a trasferirsi al reparto di Pronto Soccorso.
Verso la soluzione,invece, i problemi lamentati dal reparto di Pediatria
dove per alcune settimane i posti letto sono stati ridotti da dieci a due
per la chiusura di due stanze a causa del crollo parziale del soffitto. I
lavori stanno per terminare e nei prossimi giorni i posti letto dovrebbero
essere resi disponibili quasi tutti. Parzialmente risolto anche il
problema delle file e del numero dei pazienti per le analisi cliniche
all'ospedale. Il primario aveva ridotto ad un numero massimo di 60
pazienti al giorno, un criterio che aveva suscitato le proteste degli
utenti e degli stessi amministratori comunali, del tribunale del malato e
del Codacons. L'intervento di Mirabella pare abbia risolto il caso, almeno
per ora.