VEROLI
Ambulatori in centro, settimana clou
Il trasferimento dei servizi in via Lucio Alfio al vaglio del
Consiglio comunale
Quella iniziata ieri sarà la settimana decisiva per l'approvazione del
progetto di ristrutturazione dei locali dove saranno trasferiti gli
ambulatori Asl. In municipio si sta aspettando che ritorni il progetto
definitivo grazie al quale mettere mano alle stanze dell'ex convitto
comunale, con ingresso in via Lucio Alfio. Lo ha spiegato il vicesindaco
Roberto Cianchetti che ha affermato di «essere in attesa che ci ritorni il
progetto finale da portare in consiglio comunale per l'approvazione».
Parole che possono essere tradotte con un via libera legato al sì
dell'assemblea cittadina e al reperimento dei fondi necessari per
l'adeguamento di camere da adibire ad ambulatori sanitari. Il piano di
trasferimento prevede che si traslochino i presidii ambulatoriali dall'ex
ospedale Umberto I, chiuso definitivamente a metà degli anni Ottanta,
nella struttura convittuale di proprietà comunale. Questa operazione,
secondo quanto affermato da Cianchetti, sarà di fatto a costo zero per le
casse della Azienda sanitaria locale Fr4. I vertici di via Armando Fabi
infatti dovranno solo garantire la permanenza dei quattordici servizi in
città. Questo vorrà dire che spostandoli da largo Alfedena, ovvero dove si
trova la sede dell'ex ospedale verolano, in via Lucio Alfio, il centro
storico riceverà quattordici attività sanitarie che potranno concorrere a
rivitalizzarlo. Ma il passaggio obbligato prima di dare il via ai lavori
ed al successivo trasloco sarà l'approvazione in consiglio comunale del
progetto e del relativo finanziamento di cui si dovrà fare carico
l'amministrazione. La prima assise utile potrebbe essere quella in
previsione all'inizio della prossima settimana, martedì 28. Durante quella
seduta i consiglieri comunali decideranno del futuro del servizio di
poliambulatori che sarà seguito dal via ai lavori di adeguamento
dell'immobile dell'ex nosocomio per trasformarlo in una residenza
sanitaria assistita, come previsto dal piano sanitario regionale. Per
questo nuovo servizio sanitario, infatti, in passato sono stati stanziati
circa tre miliardi di vecchie lire dalla Regione Lazio, ma i progetti si
sono arenati in attesa del nulla osta della Sovrintendenza ai beni
architettonici, trattandosi di uno stabile con oltre di cinquant'anni di
vita.
Ac.Rea.
|