ALATRI In un pranzo di "lavoro" l'imprenditore editore
anticipa le sue intenzioni circa il futuro del San Benedetto
Ospedale, Ciarrapico dice (quasi) tutto
Decine di medici del nosocomio "a rapporto" per conoscere quali
strategie vuole adottare
ALATRI - Notizie fantasma? Informazioni prive di
fondamento?. Cosa lascia pensare che l'ospedale di
Alatri possa essere ceduto ai privati? Peccato che tutti coloro che hanno
inviato in fretta e furia smentite circa l'ipotesi, anticipata dal nostro
giornale già da lunedì scorso, di una imminente cessione dell'attività sanitaria del
S.Benedetto al gruppo societario facente capo al noto imprenditore-editore Giuseppe Ciarrapico, non si trovassero
ieri a pranzo
ad Alatri al ristorante "La Rosetta". Avrebbero così potuto ascoltare con
le
proprie orecchie che quello che era stato anticipato dalIa stampa non era
altro che ciò che bolliva in pentola e che di lì a pochi giorni sarebbe
venuto fuori proprio durante l'incontro conviviale (solo rinviato di una
settimana).
Ma la cosa più sorprendente, e che Ia dice lunga sulla determinazione del personaggio, è che le informazioni,
anzi le anticipazioni, sui "piani futuri" sarebbero state svelate dallo.stesso
interessato alla ventina di
medici dell'ospedale alatrense accorsi in massa (non avrebbero. partecipato
solo tre primari) in seguito al non sgradito invito.
Ma andiamo con ordine. L'invito, recapitato al medici del S. Benedetto, su
carta intestata di una società privata, annunciava informazioni sulle
attività delle cliniche accreditate dell'imprenditore, in particolare
sulla cura dell'Alzheimer.
Ovviamente nessun riferimento scritto a quello che poi sarebbe stato detto
sul futuro dell'ospedale di Alatri. I più curiosi tra gli invitati,
comunque, non sono stati delusi perché nel momento "clou" del pranzo
l'imprenditore avrebbe introdotto l'argomento che è sulla bocca di tutti
da almeno una settimana. Secondo alcune indiscrezioni trapelate, Ciarrapico avrebbe anticipato che a breve presenterà una proposta.per
rilevare Ia gestione dell'ospedale S.Benedetto di Alatri. L'imprenditore
avrebbe motivato questo intento con il fatto che ormai la sanità, senza
il concorso del privato, non può andare avanti.
Avrebbe parlato del San Benedetto come di un ospedale appetibile per il
privato, della probabile privatizzazione del rapporto di lavoro per il
personale infermieristico e della conservazione del rapporto con il
servizio sanitario da parte del personale medico. E avrebbe anche aggiunto
che, se i propri piani dovessero andare in porto, vedrebbe bene ad Alatri
una Neurochirurgja e una Cardiochirurgia (con buona pace per i piani dell'Asl
sul nuovo ospedale di Frosinone). Avrebbe anche criticato l'istituzione
della Emodinamica a Frosinone, perché priva di Cardiochirurgia. Il modello
di riferimento è, ovviamente, il PoIiclinico Casilino (copia del contratto
di gestione già sarebbe stata chiesta dal commissario dell'Asl Mirabeila),
con dei "manager" di fiducia che affiancherebbero la direzione sanitaria
del nosocomio. Inoltre, mostrandosi in piena forma, avrebbe
criticato l'assessore regionale Iannarilli per le dichiarazioni rilasciate
sull'argomento e avrebbe anticipato che il presidente della commissione
regionale sanità Foglietta è ormai in fuga verso le elezioni europee.
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