CASSINO L'Asl e la ditta che ha in appalto i
lavori della nuova struttura cercano l'intesa
Ospedale, la palla agli... arbitri
Riunione nei primi giorni di novembre per risolvere il contenzioso
CASSINO — Sarà un collegio arbitrale, che si riunirà
nei primi giorni di
novembre per le prime formalità di rito, a stabilire se la richiesta di
risarcimento, di circa sette milioni di euro, avanzata dall’impresa che si
è aggiudicata i lavori del nuovo ospedale è lecita o meno. L’Asl e la
ditta sembrano aver raggiunto un’intesa di massima su chi dovrà essere il
terzo arbitro, che avrà la funzione di presidente, e che dovrà decidere
unitamente ad altri due nominati direttamente dalle parti in contenzioso.
Il ricorso alla procedura arbitrale potrà sicuramente favorire una
sollecita definizione del contensioso che si trascina da oltre un anno e
che rischia di compromettere la fine dei lavori, prevista per l’estate del
prossimo anno. Tutto ruota intorno a un aumento chiesto dalle imprese, che
hanno in appalto e subappalto i lavori, e motivato dal fatto che nel corso
dell’esecuzione dei lavori sarebbero sorti imprevisti, che hanno richiesto
lavori straordinari non contemplati nei capitoli dell’appalto originario.
Alla base del disguido, in poche parole, sarebbe ancora una volta una
divergenza tra i lavori prospettati dai progettisti e quelli che sono
risultati necessari, una volta iniziata la realizzazione del nuovo
nosocomio. Il consenso concesso dalla direzione dell’Asl al ricorso alla
procedura arbitrale sembra un segnale di apertura alle richieste
dell’azienda che fin dall’inizio sono state ritenute pretestuose dalla
direzione sanitaria, che in una nota aveva parlato senza mezzi termini di
semplici pretesti addotti dall’impresa che non potevano essere presi in
considerazione, perché l’azienda non poteva permettersi l’elargizione di
somme non dovute. In attesa che venga realizzato il nuovo complesso
ospedaliero, continuano a piovere critiche sulla direzione sanitaria in
merito alla gestione dell’ospedale "Gemma De Bosis" di Cassino. Sotto accusa
è negli ultimi giorni il metodo con cui si è proceduto a redigere la
graduatoria per l’assegnazione del posto di primario nel reparto di
chirurgia, rimasto scoperto dopo il pensionamento del titolare. A
scagliarsi contro la direzione sanitaria è stato il consigliere comunale
cassinate, il medico Gianfranco Petrillo, secondo il quale il criterio
scelto dell’anzianità di servizio non garantisce il buon funzionamento del
reparto, dal momento che potrebbe essere preferito un medico anziano, ma
con poca esperienza riguardo al numero di interventi eseguiti, a discapito
di uno più giovane, ma con più ore di interventi effettuati.
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