Cronaca di Frosinone

Giovedì 20 novembre 2003
«SONO stato costretto a presentare una nuova interrogazione sulle selezioni interne all’Asl perché i ...

... vertici aziendali, nonostante il richiamo dell’assessore Verzaschi del luglio scorso, ancora non completano l’iter delle precedure».
È perentoria la denuncia del vice capogruppo regionale di Forza Italia, Alfredo Pallone (nella foto), in merito alla famigerata vicenda delle promozioni ancora non riconosciute all’Asl che interessano oltre 700 persone, di cui la metà hanno sostenuto la prova due mesi fa (ma l’esito non è stato pubblicizzato) e l’altra attende di effettuarla. A riprendere posizione è anche l’Ugl, la cui segretaria Rosa Roccatani afferma: «Non si può transigere sul diritto di 600 dipendenti ed è assurdo pensare di poter governare l’Azienda scontentando una così grande fetta di lavoratori. L’Ugl sosterrà senza riserve i lavoratori in sede aziendale e in quelle giurisdizionali». Intanto oggi è prevista la riunione tra Azienda e sindacati che si spera non rappresenti un’altra occasione per menare il can per l’aia. Ma torniamo all’interrogazione urgente a risposta immediata presentata ieri da Pallone. «L’inerzia dell’Asl non permette a tanti dipendenti, di cui trecento hanno superato la prova, di progredire nella carriera e di mettere a disposizione dell’azienda la acquisita professionalità, frutto di anni di servizio e di requisiti inoppugnabili. L’Asl di Frosinone di tutto ha bisogno meno che di 800 nuove cause giudiziarie che potrebbero aggiungersi alle oltre 2000 già pendenti. La funzionalità di una struttura pubblica, come l’Asl di Frosinone, passa attraverso la dedizione, la motivazione, lo spirito di appartenenza, la forte collaborazione dei propri dipendenti». «Possono collaborare adeguatamente – si domanda e domanda l’esponente di Forza Italia – dipendenti a cui sono negati da anni diritti contrattuali sacrosanti, applicati in tutta la regione?».
Nell’interrogazione il vice capogruppo alla Regione oltre che responsabile sanità del Lazio di Forza Italia chiede di rispondere urgentemente alle seguenti cinque domande: «far cessare lo stato d’inerzia» nell’applicazione dell’art. 12 Ccnl scaduto da due anni; evitare discriminazioni rispetto alle altre Asl del Lazio che l’hanno applicato da tempo; evitare un gigantesco contenzioso oneroso sia per i dipendenti che per l’Asl; «rendere comprensibile ai vertici dell’Asl la differenza che c’è tra posti "trasformati", come nella fattispecie, e posti di nuova istituzione in Pianta organica, per i quali sono obbligatorie le assunzioni esterne»; e, infine, si chiede la nomina di un commissario «ad acta» che «porti a termine le procedure sostituendosi alla dirigenza aziendale in caso di perdurante inerzia».